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Attualità lunedì 30 settembre 2019 ore 16:53

Bambino disabile sale coi compagni in scuolabus

Partito nella zona del litorale Scuolomnibus, sperimentazione del Comune di Pisa cogestito con la Sds, nonostante una unica adesione



PISA — Ha preso il via oggi la prima fase del progetto Scuolomnibus, grazie al quale questa mattina, per la prima volta a Pisa, un alunno disabile motorio di una scuola del litorale ha potuto raggiungere la sua classe sullo scuolabus insieme al fratello e ai propri coetanei.

Il progetto che il Comune di Pisa ha avviato in fase sperimentale, in cogestione con la Società della Salute della Zona Pisana, ha proprio lo scopo di permettere agli alunni con disabilità motoria delle scuole primarie e secondarie di Pisa di andare sullo scuolabus insieme ai propri coetanei.

Esso coinvolge gli scuolabus comunali e il trasporto sociale della zona pisana, gestito da SdS Pisana, al fine di garantire allo stesso tempo sia l’integrazione dei bambini disabili sia la funzionalità del servizio anche per le attività sociosanitarie: spesso infatti, gli alunni hanno bisogno di sottoporsi a terapie durante l’orario scolastico.

Per dare avvio al progetto, è stato utilizzato uno scuolabus del Comune di Pisa dotato di pedana, mentre la Società della Salute, sempre attraverso risorse del Comune di Pisa, ha provveduto a fornire un ulteriore accompagnatore allo scopo di garantire la custodia e l’assistenza del bambino disabile preso in carico sul mezzo. La fase sperimentale costruita sull’integrazione dei due servizi di mobilità (scolastica e sociale) permetterà di acquisire l’esperienza e gli strumenti necessari affinché i bambini con disabilità motoria grave abbiano a disposizione un servizio integrato di mobilità assistita in base alle specifiche esigenze scolastiche o sociosanitarie, che sarà gestito dalla centrale operativa del trasporto sociale.

La famiglia di questo bambino è l'unica che ha aderito al progetto, sebbene la sperimentazione fosse aperta aperta a tutti quei bambini che, quotidianamente, raggiungono la scuola con altro tipo di servizio, sempre a carico della Sds.

"L’obiettivo finale - hanno spiegato dalla Sds - potrà essere raggiunto dopo fasi di sperimentazione volte a garantire la corretta e progressiva integrazione tra i due servizi di trasporto e grazie a una dotazione di scuolabus attrezzati da parte del Comune sufficiente a rispondere alla richiesta da parte del maggior numero possibile di alunni. Il progetto, in questa sua prima fase, si rivolge a piccolo numero di utenti, visto che al momento il parco scuolabus del Comune è dotato di soli cinque posti attrezzati su quattro mezzi con pedana".

“La famiglia di questo ragazzo aveva rinunciato al trasporto scolastico perché il loro figlio, disabile motorio, non poteva usufruire del servizio insieme al fratello – ha raccontato la presidente della Sds Gianna Gambaccini - . La segnalazione era arrivata dalla Garante dei diritti della persona disabile Lia Sacchini circa un anno fa e Marcello Lazzeri, presidente della seconda commissione, si è impegnato fortemente affinchè venisse trovata una soluzione che oggi si è concretizzata. Sono dunque felice di aver potuto contribuire a dare un aiuto a questa famiglia attraverso l’avvio di un progetto a tutti gli effetti inclusivo. E un ringraziamento va agli uffici della Sds pisana e alla Pubblica Assistenza che si occupa del trasporto sociale. Siamo consapevoli che si tratta di una fase pilota e che, a causa delle risorse limitate, non sarà possibile estenderlo a un gran numero di utenti, ma ci impegneremo a trovare soluzioni per i ragazzi disabili che frequentano la scuola”.

“Finalmente siamo riusciti a organizzare il trasporto con lo scuolabus comunale per il ragazzino con disabilità – ha commentato l’assessore alle politiche scolastiche e alla disabilità, Sandra Munno - . È un servizio ancora in fase sperimentale, che monitoreremo nei prossimi in giorni per capire come organizzare al meglio la logistica e la tempistica del servizio scuolabus. Come Amministrazione faremo tutto ciò che rientra nelle nostre possibilità per garantire sempre maggiori servizi agli alunni con disabilità, studiando di volta in volta le soluzioni da adottare, in collaborazione con la Sds, le scuole e le famiglie”.


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