Attualità sabato 02 marzo 2019 ore 15:41
Camere di Commercio, interrogazione in Regione

A presentarla il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd): “Modificare la legge per rendere volontario l’accorpamento”
PISA — “Il riordino territoriale delle Camere di commercio, avviato con la legge 124/2015, ha determinato accorpamenti e la creazione di nuovi enti, mettendo insieme territori con vocazioni socio economiche molto diverse tra loro, col rischio di non vedere adeguatamente rappresentate tutte le istanze e le categorie". Lo dice il consigliere regionale Andrea Pieroni, illustrando l’interrogazione che ha presentato alla giunta regionale.
"È il caso della Camera di commercio della
Toscana Nord-Ovest - sottolinea Pieroni- che dovrebbe inglobare le Camere di Pisa, Lucca e
Massa Carrara: un’area vasta e densamente industrializzata che include
distretti produttivi variegati: cartario, conciario, calzaturiero,
lapideo, metalmeccanico, farmaceutico, nautico. È evidente la
complessità di contemperare interessi molto diversi a cui, invece,
occorre dare la giusta rappresentanza”.
“Le Camere di Commercio – precisa Pieroni – sono
enti di antica tradizione, che non gravano sulla spesa pubblica, che
vivono in simbiosi con i tessuti produttivi. Presumere che
l’efficientamento degli enti pubblici passi solo attraverso percorsi di
abrogazione o fusioni forzate è un pensiero fuorviante”.
“Per questo, chiedo alla Giunta Regionale – prosegue Pieroni
– di farsi portatrice presso la conferenza Stato-Regioni delle forti
criticità emerse nell’applicazione del decreto che dispone
l’accorpamento delle Camere di Commercio e se, contemporaneamente,
intenda valutare la possibilità di attivarsi con il Governo per rivedere
la normativa vigente”
“Credo sia fondamentale – afferma Pieroni -
rendere volontari i processi di accorpamento delle Camere, considerando
le specificità economiche delle diverse aree e la dimensione talvolta
abnorme (quella di Pisa-Lucca-Massa includerebbe 3 province, 87 comuni,
da Castelnuovo Val di Cecina a Pontremoli!). Ed anche alla luce del
fatto che l’abolizione delle province non ha avuto corso”.
“Non dobbiamo dimenticare la funzione primaria delle Camere di commercio – conclude Pieroni
– di interesse generale per il sistema delle imprese, sostenendone lo
sviluppo nell’ambito delle economie locali: solo costruendo un sistema
di adeguata rappresentanza delle categorie economiche questa funzione
potrà essere svolta completamente, con ricadute positive per le singole
imprese, i comparti produttivi e per i distretti economici che già
svolgono un ruolo importante nell’economia toscana”.
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