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Cronaca lunedì 08 febbraio 2021 ore 18:00

Caso Polizia Muncipale, ascoltato il comandante

Alberto Messerini, comandante della Polizia Municipale del Comune di Pisa

Audizione di Alberto Messerini in commissione sui fatti di un anno fa in via Bovio, che hanno portato all'apertura di un fascicolo in procura



PISA — L'apertura di un fascicolo in Procura su un controllo della Polizia Municipale, avvenuto il 30 Gennaio 2020 in via Bovio, ha portato all'audizione in prima commissione consiliare del comandante Alberto Messerini, su richiesta del consigliere Francesco Auletta (Diritti in Comune). Gli atti in procura sono stati trasmessi a seguito della sentenza di piena assoluzione per l'extracomunitario che era stato sottoposto al controllo e finito davanti al giudice per rispondere dei reati di violenza, lesioni e resistenza al pubblico ufficiale. Ipotesi di reato tutte cancellate, mentre è ora da valutare la veridicità delle dichiarazioni rese, per la ricostruzione dei fatti, dagli agenti intervenuti.

Il comandante Messerini ha premesso di poter parlare della vicenda solo per sommi capi, per non violare il segreto istruttorio. Ha quindi informato la commissione che, al momento, non è stato avviato alcun procedimento interno, in attesa che siano depositate le motivazioni della sentenza e che la Procura chiuda i in qualche modo il fascicolo, con un rinvio a giudizio o con l'archiviazione.  

"Il fascicolo è aperto contro ignoti - ha premesso il comandante -, questo significa che la Procura non ha ancora individuato né l'eventuale ipotesi di reato né gli eventuali autori. Io ho un monitoraggio giornaliero della situazione perché devo anche rispondere a un diffuso stato d'animo che serpeggia un po' nel Comando a seguito della sentenza del giudice monocratico".

Messerini è così passato alla ricostruzione sommaria dei fatti. Tutto sarebbe iniziato con "un controllo, un normalissimo controllo di polizia amministrativa, come ne facciamo tutti i giorni - queste le parole del comandante - nei confronti di un soggetto straniero, che stava offrendo merce al pubblico in corso Italia. Al soggetto straniero era stata richiesta sia l'esibizione dell'eventuale licenza di commercio sia l'esibizione dei documenti d'identità".

Il racconto del comandante prosegue. "Questo soggetto si era rifiutato sin dal primo momento di fornire all'autorità quanto legittimamente richiesto e i colleghi che hanno operato - tendo a precisare che si tratta di colleghi di esperienza pluriennale, quindi non novizi ma persone di una certa età e con uno stato di servizio impeccabile -, come doverosamente, hanno insistito; in maniera molto tranquilla, bonaria, non vorrei usare un termine come amichevole ma lo spirito sicuramente era quello. Questa persona si è poi spostata in altre vie laterali a Corso Italia e, per farla breve, questa 'trattativa' è andata avanti per circa un'ora: questo soggetto ha ammesso di non avere documenti al seguito o perlomeno documenti d'identità e quindi, come in questi casi è obbligo, occorre che l'autorità di polizia proceda alla identificazione del soggetto. Per questo noi abbiamo l'obbligo di avvalerci del gabinetto di polizia scientifica della Questura".

"Questa persona è stata invitata a salire in macchina insieme agli agenti per andare in Questura e a un certo punto questo soggetto, che in un primo momento pareva accondiscendente, ha poi cambiato idea. Ne è nata una colluttazione con gli agenti presenti. Erano presenti sei agenti - ha specificato il comandante della polizia municipale -, perché di fronte a una situazione che stava creando dei problemi è nostro diciamo 'protocollo operativo' chiamare sempre persone di rinforzo. A seguito della colluttazione due agenti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso con tanto di referto medico. Poi il soggetto è stato trattato come questi casi richiedono ed è scattato il verbale d'arresto e tutto quanto ne consegue".

Sul fatto che non siano stati ancora avviati procedimenti interni, come detto Messerini ha ricordato di essere in attesa che sia depositata la sentenza e di conoscere gli eventuali sviluppi del fascicolo aperto in procura, al fine di valutare possibili provvedimenti

"All'epoca non ero io il dirigente - ha ricordato -. Ho letto con attenzione gli atti che sono stati istruiti dagli agenti intervenuti, le varie relazioni e i vari verbali, e mi sembra che siano conformi e che rispecchino un modo di operare. E ripeto, non è che sia eccezionale, è proprio della polizia municipale. Però, come ricordava il commissario Auletta, in sede di udienza è emersa una versione diversa dei fatti, dei fatti così come descritti dagli agenti operanti. Però io, necessariamente, debbo leggere le motivazioni della sentenza". 

"Io sto monitorando giornalmente, sia lato tribunale sia lato procura, l'evoluzione di questa vicenda - ha concluso il comandante Messerini - proprio per prendere eventuali provvedimenti anche sanzionatori, disciplinari o comunque predisporre un indagine. O non adottare questi provvedimenti. Perché, chiaramente, rientra nella possibilità del dirigente ritenere che sussistano o meno i presupposti per avviare un'indagine interna piuttosto che un procedimento sanzionatorio".


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