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Attualità lunedì 27 gennaio 2020 ore 07:00

"Degrado e insicurezza, nulla è cambiato"

Commercianti e residenti di piazza delle Vettovaglie e zone limitrofe chiedono un incontro a Prefetto e Questore per interventi contro la malamovida



PISA — "La situazione di degrado e insicurezza, generata dal fenomeno della malamovida, che infesta la zona di Piazza delle Vettovaglie e limitrofe, non è migliorata", questo l'incipit dell'appello di commercianti e residenti di piazza delle Vettovaglie e zone limitrofe, riunitisi nel gruppo di lavoro "Vendesi", rivolto a Questore e Prefetto affinché li ricevano al più presto.

L'appello prosegue. Lo riportiamo integralmente.

"I vicoli del centro storico, dal giovedì al sabato, sono latrine pubbliche come lo erano prima - prosegue l'appello; il sonno dei residenti – e la loro salute – è costantemente disturbata dagli avventori dei locali, liberi di proseguire con i loro schiamazzi sino alle sei di mattina; alcuni locali (irriducibili incivili!) continuano a mantenere musica ad alto volume ben oltre i limiti orari consentiti; soprattutto, prosegue indisturbato il mercato cittadino degli stupefacenti: questo si svolge, serenamente, sotto le abitazioni, in prossimità dei portoni, di fronte agli esercizi commerciali (i pochi sopravvissuti, all’infuori dei locali notturni che alimentano le notti alcoliche). Gruppi di dieci o più spacciatori proseguono indisturbati la loro attività: gli interventi, molto rari, delle forze dell’ordine interrompono gli affari per poco più di un’ora; rapidamente riprendono".

La presenza di questa criminalità (che non è per nulla “micro”, come qualcuno suggerisce) è così radicata nei vicoli del centro storico che gli stessi residenti sono minacciati, se ad esempio legittimamente reagiscono, esasperati, quando le contrattazioni per gli stupefacenti si svolgono quasi dentro i portoni dei palazzi. Così, il più delle volte, l’unico atteggiamento possibile per i residenti è la contemplazione avvilita e silenziosa di un mercato illegale, fiorente e incessante, portato avanti da quelli che ormai possono essere considerati, a tutti gli effetti, autentici commercianti di prossimità.

L’Amministrazione Comunale non ha ancora assunto degli impegni formali con riferimento alla piattaforma di proposte formulata dai comitati di cittadini e residenti del centro storico; dobbiamo, comunque, registrare da parte del Sindaco e dell’Assessore Bonanno una sensibilità rinnovata in relazione a questo lacerante fenomeno. Auspichiamo che questa sensibilità si traduca nell’adozione di quelle misure concrete che abbiamo indicato nella nostra piattaforma (ad es. modifiche al Regolamento di Polizia Municipale; campagne costanti di controllo della regolarità amministrativa sugli esercenti commerciali; istituzione di un tavolo permanente, presieduto dal Sindaco o da delegato, per il monitoraggio del fenomeno, in tutte le sue implicazioni).

I pellegrinaggi notturni, accompagnati da fotografi e giornalisti, se possono contribuire a sensibilizzare la comunità su questa sconcertante realtà, non risolvono comunque i problemi…e presto o tardi si trasformano in superflue apparizioni mediatiche.

C’è un grande assente nella gestione e nel contrasto del fenomeno della malamovida, soprattutto nelle sue componenti criminali, che determinano insicurezza per i cittadini e la lesione di diritti fondamentali, come quello alla salute, connesso al riposo e alla tranquillità nelle mura domestiche. Il grande assente sono le autorità cui compete il controllo del territorio e la garanzia della pubblica sicurezza: anzitutto il Prefetto, il dott. Giuseppe Castaldo, e poi il Questore, il dott. Paolo Rossi.

Nessuna azione concreta, idonea ad arginare il fenomeno, è stata sinora adottata, all’infuori del consueto presidio di forze dell’ordine in Piazza Garibaldi, dalle ore 20:00 circa alle ore 23:00, neanche tutti i giovedì e i sabato; e di pochi limitati interventi della polizia giudiziaria. Del resto, il presidio di forze dell’ordine in Piazza Garibaldi si rivela inevitabilmente inutile, sia per gli orari in cui si svolge (la malamovida inizia ben oltre le ore 23:00, così come il commercio al dettaglio di sostanze stupefacenti); sia perché una presenza fissa non consente il controllo delle zone dove realmente si concentrano le attività illegali. Rischia, in buona sostanza, di trasformarsi in un’inutile parata di mezzi e uomini, che potrebbero essere impiegati – se ci fosse un programma razionale di controllo, che al momento non c’è – in altre attività, esattamente nelle zone lacerate dal traffico di stupefacenti e dai comportamenti legati alla malamovida (assalti notturni alle saracinesche di negozi; schiamazzi sino alle sei del mattino, con veri e propri cori da stadio; utilizzo di luoghi pubblici come orinatoi, latrine e, sovente, anche per pubblici atti sessuali).

La ragione di questa totale assenza di attenzione a questo fenomeno sta forse nel fatto che da Piazza Mazzini non si odono i cori notturni, non si intravedono gli spacciatori di prossimità e anche il puzzo dell’urina, riversata nei vicoli, non si avverte nitidamente come per coloro che ci abitano. E’ possibile.

O forse la ragione sta in un’ingenua sottovalutazione delle implicazioni del fenomeno sulla vita dei cittadini, che rivendicano il diritto di abitare le loro case nel centro storico: e di abitarle in modo sicuro.

I comitati cittadini e i residenti hanno presentato pubblicamente le loro proposte sui siti di informazione e sui giornali: la prima proposta era rivolta al Prefetto e al Questore, perché stabilisse un presidio fisso di pubblica sicurezza, interforze, nelle zone maggiormente interessate, soprattutto nei giorni dal giovedì al sabato. Un presidio fisso: non già una parata di mezzi e uomini.

Chiediamo, quindi, un incontro con il Prefetto e con il Questore per far conoscere dettagliatamente ciò che accade nella terra di nessuno, partendo dall’attuazione delle misure previste nella Piattaforma già trasmessa al Sindaco, per la parte riguardante le richieste sull’ordine pubblico".


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