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Attualità giovedì 08 aprile 2021 ore 09:02

Gestione dei conflitti, scuola Sant'Anna in Sudan

La sede della Scuola Sant'Anna
La sede della Scuola Sant'Anna

Risoluzione dei conflitti e peacebuilding i temi al centro di un corso di alta formazione organizzato dall'ateneo pisano a Yara



PISA — Risoluzione dei conflitti e peacebuilding sono i temi a cui è stato dedicato il corso di alta formazione organizzato dalla scuola superiore Sant’Anna che si è tenuto il 4 e 5 Aprile a Yara, località a 40 chilometri da Nyala, capitale dello stato del sud Darfur, Sudan, nell’ambito del progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), con il coordinamento scientifico di Andrea de Guttry, professore ordinario di diritto internazionale. 

Il corso, a cui hanno preso parte circa 50 tra studenti e studentesse - leader amministrativi e religiosi della comunità, componenti delle commissioni della comunità e di riconciliazione - è stato il primo di una serie di attività di formazione curate dalla Scuola Superiore Sant’Anna che affronteranno i temi legati alla risoluzione e gestione dei conflitti, al peacebuilding, ai diritti umani e alle tecniche agricole e pastorali a beneficio di quattro comunità del sud Darfur situate nei pressi di Nyala. I prossimi appuntamenti formativi proseguiranno in aprile e poi durante il mese di Maggio, concluso il periodo del ramadam.

"Il  - spiega la Scuola Sant'Anna in una nota- è oggi considerato paese prioritario per la cooperazione italiana e queste attività di formazione si inseriscono nel quadro del progetto Promoting Community Stabilization in South Darfur State, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dal programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Unpd), con la collaborazione dell’Università di Khartoum, dell’Università di Nyala e dell’Ambasciata d’Italia in Sudan. L’obiettivo del progetto è contribuire alla stabilizzazione delle comunità coinvolte nelle attività di formazione e al consolidamento del processo di pace, tramite un costante dialogo e supporto alle istituzioni locali e statali. In particolare, un gruppo di ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna, dopo una fase preparatoria, ha svolto un estensivo lavoro di ricerca sul campo, condotto tra Gennaio e Febbraio 2021, a partire dal quale sono stati strutturati corsi di formazione per i principali stakeholder (portatori di interesse) coinvolti nei processi di pace e nella gestione del conflitto a livello locale e statale".

"L’esperienza accumulata dalla Scuola Superiore Sant’Anna e, in particolare dall’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo)  - prosegue l'ateneo-ha permesso di realizzare corsi di formazione specialistici in un ambiente accessibile con difficoltà, rispondendo sia a una richiesta della comunità internazionale sia locale. Infatti, a margine del corso di Yara, la comunità ha espresso il suo apprezzamento per l’attività, prima e unica nel suo genere, capace di veicolare conoscenze e capacità essenziali per affrontare il conflitto a bassa intensità che permane nella regione da quasi venti anni. Sono inoltre state auspicate ulteriori attività simili per poter raggiungere il numero più alto possibile di componenti delle comunità di questa area".

“Ancora una volta – afferma Andrea de Guttry, ordinario di diritto internazionale, in qualità di coordinatore del progetto – alla Scuola Superiore Sant'Anna è stata affidata un’importante iniziativa che mira a consolidare il processo di pace in un’area assai difficile in Africa. Con la riduzione della presenza delle Nazioni Unite in Sudan e in Darfur, il ruolo delle comunità locali per presidiare a rafforzare il processo di pace diviene essenziale. Il progetto in corso sotto la guida della Scuola Superiore Sant’Anna – prosegue Andrea de Guttry - è finalizzato proprio a sviluppare le capacità locali per gestire la delicata fase di transizione dalla quale dipenderà il futuro del Darfur, del Sudan e dell’intera regione”.


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