Attualità martedì 16 luglio 2024 ore 13:00
"Il Gombo resti un'area protetta"
La città ecologica interviene nel dibattito sulla fruizione delle acque di fronte al Gombo: "Giusto il limite a 250 metri per navigazione e ormeggio"
PISA — "Favorire e incentivare l’attracco dei natanti al Gombo significherebbe trasformare quella spiaggia in una spiaggia di libera fruizione per i diportisti e contemporaneamente un punto di accesso libero e incontrollato a tutta la Tenuta di San Rossore". Lo scrive in una nota l'associazione La città Ecologica, intervenendo sulla questione (vedi articoli collegati).
"A noi appare evidente - si legge nella nota trasmessa dall'associazione- che l’ordinanza in vigore che vieta alle unità da diporto di navigare ed ormeggiare a meno di 250 metri dalle spiagge, non solo sia giusta ma che debba essere fatta rispettare rigorosamente anche nelle acque antistanti San Rossore sia perché in parte fruibili attraverso visite guidate sia per la sicurezza degli stessi diportisti".
"C’è tutta la costa e il mare tutto per esercitare la propria passione nautica. Assurdo - prosegue La città ecologica- pretendere di esercitarla proprio al riparo della scogliera del Gombo dove, tra l’altro, la qualità delle acque è modesta e peggiorata dall’inquinamento dei natanti per lo più a motore. Riteniamo che su questo non ci sia nulla da concertare e invitiamo il Parco a non cedere alle pressioni".
La Città ecologica porta poi il dibattito sul tema dell'erosione "Che dal litorale pisano a nord dell’Arno - sottolinea l'associazione- accumula sedimenti al porto di Viareggio intasandone l’accesso".
L'associazione lancia quindi una proposta per l'utilizzo dei sedimenti.
"La Città ecologica - si legge nella nota dell'associazione- ha sempre sostenuto che almeno una parte di quell’enorme quantità di sedimenti debba essere utilizzato per il ripascimento del litorale del Parco che, in particolare nel tratto prospiciente San Rossore, è quello che quei sedimenti fornisce. Ma per ora questa soluzione non è presa in considerazione e la Regione pensa ad un sabbiodotto per disperdere al largo quei sedimenti. Questi sono i veri problemi del Gombo e di tutta la costa del Parco che i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare accentueranno. Con questi problemi ci si dovrebbe confrontare e su questi ci sarebbe molto da concertare tra Regione, Enti Locali e Parco".
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