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Attualità martedì 22 aprile 2025 ore 10:30

I quartieri Nord-Ovest tra cantieri e dubbi

Il circolo PD dei Passi solleva interrogativi sull’impatto delle opere previste,“Troppe trasformazioni senza una visione chiara della città”



PISA — Da I Passi a Porta a Lucca, da Gagno fino a Porta Nuova, i quartieri della zona nord-ovest di Pisa si preparano ad affrontare mesi intensi, con l’apertura di una serie di cantieri destinati a cambiare radicalmente la fisionomia urbana e la quotidianità dei residenti

A lanciare l’allarme è Davide Rizza, segretario del circolo del Partito Democratico che raccoglie iscritti e simpatizzanti proprio nelle aree coinvolte. Le criticità segnalate partono dalla realizzazione del sottopasso carrabile tra via Rindi e via del Marmigliaio, in un’area particolarmente sensibile, vista la vicinanza con ben tre plessi scolastici: Mazzini, Fascetti e Filzi. “Già oggi quella zona è sotto pressione per via del traffico scolastico – ha sottolineato Rizza – e l’avvio del cantiere rischia di peggiorare una situazione già al limite”.

Non si tratta però solo di mobilità: al centro dell’attenzione c’è anche il destino delle aree verdi, come il Parco dello Squalo e il campo da basket di via Rindi, che verrebbero sacrificati sull’altare dei nuovi interventi. A questi si aggiungono i progetti per la tangenziale nord-est, il Pisa Training Center tra via San Jacopo e via Pietrasantina, e il restyling dell’Arena Garibaldi. “Tutte opere che andranno a riversare ulteriore traffico nei quartieri – ha osservato  – senza che si percepisca una reale strategia di compensazione o mitigazione”.

Secondo il circolo, il rischio è quello di assistere a una sommatoria di cantieri che, pur rispondendo singolarmente a esigenze diverse, finiscono per creare un impatto cumulativo pesantissimo sul territorio. Da qui le domande rivolte all’amministrazione comunale, “Qual è la visione complessiva? Quali studi sono stati effettuati per valutare l’impatto delle opere, durante e dopo i lavori?”.

Il circolo si interroga su quale modello di città si voglia davvero perseguire: “Un centro urbano invaso dalle auto – si è chiesto Rizza – oppure un modello in cui si privilegia la qualità della vita, puntando su parcheggi scambiatori e una mobilità alternativa seria e strutturata?”.

Per ora, da parte dell’amministrazione non sono arrivate risposte ufficiali alle sollecitazioni. Ma i residenti del quadrante nord-ovest, promette il circolo PD, non resteranno a guardare. “Continueremo a porre domande e a vigilare – ha concluso Rizza – perché il futuro della città non può essere deciso senza coinvolgere chi la vive ogni giorno”.


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