Il Tar contro l'ordinanza anti-alcolici

PISA — Il Tar ha stabilito che "il Comune di Pisa non avrebbe rispettato la sentenza del 21 febbraio 2024, n. 198, che annullava le ordinanze sindacali del 2023 sul divieto di vendita di alcolici nella zona della stazione". Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha fissato una nuova udienza, che si svolgerà il 29 aprile 2025, per garantire l’esecuzione della sentenza di annullamento

"Ritenuto che le censure proposte, unitamente alla domanda di annullamento dell’ordinanza - scrive il Tar -, sono dirette a contestare la legittimità e la proporzionalità del provvedimento adottato, circostanze queste ultime che richiedono un esame del merito del ricorso e, ciò, anche a prescindere dalla corretta esecuzione della sentenza di questo Tribunale del 21 febbraio 2024, n. 198, Considerato, pertanto, che il giudizio di cui si tratta deve essere deciso secondo il rito ordinario, con conseguente conversione in quest’ultimo del rito dell’ottemperanza ora proposto. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Quarta) riqualifica l’azione proposta quale azione di annullamento, disponendo la conversione nel rito ordinario. Fissa per l’esame del merito l’udienza pubblica del 29 aprile 2025".

Facciamo però un passo indietro per capire cosa era successo nei giorni e nei mesi scorsi. Le ordinanze emanate dal sindaco di Pisa nel 2023, che vietavano la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche tra le 16 e le 24 tutti i giorni, durante il periodo estivo nelle vie attorno alla stazione, erano state annullate dal Tar in febbraio, dopo un ricorso presentato da un commerciante. Nonostante ciò, il Comune ha continuato ad applicare l'ordinanza anche nell'estate successiva, spingendo il commerciante, assistito dagli avvocati Silvia Santinelli e Andrea Pertici, a richiedere che venisse rispettata la sentenza, ossia che venisse messo in pratica quanto deciso dal tribunale. Il Tar aveva infatti criticato la "legittimità e proporzionalità" della misura adottata dal Comune e dal Sindaco.

L’ordinanza era stata inizialmente introdotta per contrastare il disturbo della quiete pubblica causato dall'abuso di alcol e per limitare la presenza di contenitori in vetro, spesso utilizzati come armi in episodi di violenza legati alla microcriminalità nella zona della stazione. Le sanzioni per i trasgressori variavano da una multa di 25 a 500 euro, con la possibilità di chiudere l'attività commerciale da 5 a 15 giorni in caso di recidiva. Un provvedimento analogo era stato adottato anche per piazza Gambacorti. Proprio venerdì scorso, circa quaranta giovani hanno manifestato in piazza della Pera contro l'ordinanza che vieta la vendita per asporto di alcolici dalle 18 alle 24 fino al 2 novembre.

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