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Politica martedì 26 gennaio 2021 ore 18:30

In presidio contro lo sgombero della Limonaia

Il presidio contro lo sgombero della Limonaia Zona Rosa

Protesta con lo striscione "La Limonaia - Zona Rosa non si tocca!". Il presidente della Provincia Angori disponibile per cercare altri spazi



PISA — Lo sgombero della Limonaia, effettuato dalle forze dell'ordine questa mattina, ha suscitato indignazione nel mondo della sinistra, trattandosi di uno spazio sociale occupato, "Zona Rosa", che grazie alle sue attiviste e ai suoi attivisti è stato in grado, negli anni, di dare aiuto, ospitalità e sostegno a numerose persone in difficoltà.

La protesta e gli attestati di solidarietà sono confluiti questo pomeriggio in un presidio, in piazza XX Settembre. Con i vari interventi si è chiesto di fare chiarezza sul massiccio dispiegamento delle forze dell'ordine, ritenuto spropositato, e su chi abbia deciso di murare gli accessi dell'immobile di vicolo del Ruschi, di proprietà della Provincia di Pisa. Lo sgombero di oggi è stato anche definito un "attacco alle donne e al movimento femminista" e messo in relazione a quanto avvenuto pochi giorni fa, con l'apposizione di nuovi lucchetti al Teatro Rossi.

Si chiede anche un ripensamento, lamentando la cronica mancanza di spazi sociali in città. Numerose le persone che si sono unite al presidio, di fronte allo striscione "La Limonaia - Zona Rosa non si tocca!".

Sempre nel pomeriggio, il presidente della Provincia Massimiliano Angori si è recato in vicolo del Ruschi e ha poi reso alcune dichiarazioni. In particolare, ha assicurato di aver saputo dello sgombero ad operazione già avvenuta e si è detto disponibile per trovare spazi adeguati per le attività rimaste orfane della Limonaia - Zona Rosa.

“La questione dello sgombero della Limonaia è coperta da un fascicolo giudiziario - ha ricordato -, e io sono venuto a conoscenza dell'evento soltanto nella mattinata di martedì 26 gennaio a operazione in corso, tanto è vero che non ho avuto modo di recarmi tempestivamente sul posto”.

“Ho tuttavia immediatamente chiesto informazioni al riguardo - ha aggiunto Angori -, anche alle istituzioni preposte a coordinare le operazioni in loco, e mi è stato assicurato che al momento non vi era alcuna persona all'interno dell'immobile e che pertanto non ci sono stati scontri. Da quanto ho appreso dalla struttura provinciale, inoltre, la questione relativa alla sicurezza e alla stabilità dell'immobile oggetto di sequestro inizia dal 2013, quando dagli uffici venivano segnalate delle instabilità strutturali inerenti la copertura del tetto e altre criticità relative al palazzo; poi con la riforma delle Province, e il venir meno di gran parte delle risorse economiche per il nostro Ente, non si è avuto modo di affrontare efficacemente quello che sarebbe stato un opportuno intervento di manutenzione straordinaria. Fino al 2017, quando dopo un ulteriore segnalazione da parte della struttura provinciale, l'Amministrazione dell'epoca, nell'aprile di quell'anno, chiede lo sgombero dell'immobile a tutela dell'incolumità di tutti i cittadini". 

"Da allora il palazzo è di stretta e assoluta competenza della sola Autorità Giudiziaria - ha proseguito il presidente della Provincia -. Ciò significa che come Provincia non vi è dal 2017 una reale proprietà, né per fermare sgomberi né per dar corso anche alla necessaria manutenzione straordinaria dell'immobile. Detto questo, la Provincia di Pisa è tenuta periodicamente ad informare l'Autorità Giudiziaria competente circa lo stato del palazzo, e la priorità è sempre stata, in tutto questo periodo, quella di salvaguardare la sicurezza di ciascuno, dal momento che l'immobile presenta carenze proprio dal punto di vista della stabilità strutturale". 

"Mi preme tuttavia precisare che, se ad ogni modo ne fossi stato a conoscenza, per quanto, lo ribadisco, che la vicenda è coperta da un fascicolo giudiziario - ha concluso Angori -, avremmo cercato come Amministrazione Provinciale di condurla con uno spirito di estrema collaborazione e con un'operazione di serrato confronto, come è nostro solito fare, con tutti i soggetti in campo, associazioni comprese, per avviare un dialogo e un ascolto attivo di tutte le componenti in gioco. Siamo infatti coscienti che le attività che sono state portati avanti facciano parte anche di una realtà aggregativa, e a dimostrazione del nostro spirito di collaborazione, scevro da qualsivoglia pregiudizio, è nostra intenzione come Amministrazione della Provincia di Pisa attivare un tavolo di confronto per recuperare, in spazi adeguati e che rispettino la reciproca collaborazione tra le istituzioni, tutte quelle iniziative propositive e di solidarietà a beneficio della collettività, portate avanti da queste associazioni. L'impegno della Provincia di Pisa, in tal senso, sarà massimo”.


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