Politica lunedì 12 novembre 2018 ore 18:32
Incontro Conti Danti, "Ordinanze non si ritirano"

Il sindaco ha incontrato l'ex assessore che ha preso una multa per essersi seduto in piazza dei Cavalieri e poi ha organizzato una protesta
PISA — "Ho incontrato Danti - ha spiegato Conti - e gli ho spiegato che le ordinanze sono necessarie, in questo preciso momento
storico, per invertire la tendenza di una città che da troppi anni è
prigioniera di degrado, spacciatori e venditori abusivi, purtroppo
grazie anche al lassismo delle amministrazioni precedenti compresa
l'ultima, di cui anche Danti faceva parte.
Gli ho spiegato, qualora ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, che
non vogliamo limitare la libertà di nessuno ma al tempo stesso non
possiamo tollerare l’anarchia: Pisa deve tornare ad essere la città dei
diritti di chi si assume l’onere dei propri doveri. La città delle
regole e non del caos", ha spiegato il sindaco aggiungendo che "Le ordinanze non si ritirano".
Lo stesso Danti infatti aveva chiesto a Conti proprio questo, donando al sindaco una copia del libro di Don Milani "L'obbedienza non è più una virtù".
"Ho esposto al Sindaco di Pisa le ragioni per cui, secondo me, ha emanato
tre ordinanze da città-coprifuoco. Ho chiesto il ritiro delle ordinanze
e ho proposto di fare una discussione pubblica, magari attraverso un
Consiglio comunale aperto alla cittadinanza. Entrambe le proposte sono
state bocciate dal Sindaco: restano le ordinanze e nessuna discussione
pubblica verrà promossa dall’Amministrazione comunale.
Secondo il Sindaco, queste ordinanze hanno un valore culturale ed educativo
e rappresentano solo il primo passo per combattere il degrado che oggi
regna a Pisa. La tesi proposta dalla Lega è semplice: s’inizia sedendosi
per terra e si finisce...
Le posizioni, per quanto mi riguarda, non
sono conciliabili, anzi, è necessario continuare a fare opposizione.
Nei prossimi giorni presenterò una memoria scritta che contesta la
sanzione che ho ricevuto in Piazza dei Cavalieri sabato 3 novembre.
L’obbedienza non è più una virtù."
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