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Attualità venerdì 04 febbraio 2022 ore 08:30

Ordinanza antialcol, "Il sindaco ci ripensi"

Confcommercio e Cna chiedono la cancellazione dell'articolo 4 che vieta la somministrazione all'aperto dopo mezzanotte



PISA — Un appello al fine di rivedere l'ordinanza comunale che vieta la somministrazione di alcolici all'aperto dopo mezzanotte. É quello lanciato da Confcommercio e Cna.

“Contrastare i fenomeni deteriori della peggiore movida è interesse di tutti - scrive in una nota il direttore di Confcommercio della Provincia di Pisa Federico Pieragnoli - per primi proprio gli imprenditori seri ed in regola. Per questo troviamo paradossale l'adozione di un provvedimento che di fatto, togliendo la possibilità di somministrare ordinatamente alcolici presso tavolini e dehors esterni in tutto il centro storico, non finisce altro che incentivare quei fenomeni di cattiva movida che si vorrebbero contrastare”.

“Siamo in presenza di un errore fin troppo evidente, la sicurezza si fa con le imprese e con i pubblici esercizi e non contro di loro - aggiunge il direttore di Confcommercio - Per questo abbiamo chiesto che l'articolo 4 dell'ordinanza numero 1 del 4 Gennaio 2022, che estende ai pubblici esercizi questo divieto, sia cancellato. Primo, perché lungi dal migliorare la sicurezza pubblica rischia perfino di peggiorarla; secondo, perché senza ottenere alcun beneficio alla città, penalizza ulteriormente i locali e le attività di tutto il centro storico, decretandone un blocco effettivo. Da 24 mesi a questa parte, tutte le azioni intraprese per contrastare la pandemia sono state fatte contro le imprese, che continuano a pagare il 70% di tasse, che includono anche la sicurezza. Se le istituzioni non sono in grado di gestire questi fenomeni, non possono essere i pubblici esercizi a pagarne il prezzo”.

“Non si possono più penalizzare le tante attività dislocate in tutto il centro storico, che non conoscono malamovida, assembramenti, abusivismo, con la scusa di episodi e situazioni deprecabili che avvengono però sempre negli stessi luoghi ristretti e circoscritti - aggiunge il presidente del centro storico di Confcommercio Massimo Rutinelli - Stiamo parlando di attività con regolare licenza di somministrazione, di imprenditori che hanno investito soldi, che da due anni a questa parte hanno subito restrizioni durissime, e che nonostante tutto continuano a svolgere il loro fondamentale servizio a vantaggio di tutti”.

“Il sindaco ci ripensi e ci consenta di svolgere al meglio il nostro lavoro, a beneficio di tutti - conclude Rutinelli - Alla soffocante e cervellotica burocrazia sanitaria dalla quale siamo ormai assediati, che mette in crisi la socialità come la conosciamo, non aggiungiamo il carico di ulteriori e devastanti restrizioni locali che relegano le imprese del commercio al ruolo inaccettabile di Cenerontola della città”.

Un appello che arriva anche da Cna. “In un periodo così complesso per le attività - scrive il presidente Cna Ristorazione Pisa e Toscana Nicola Micheletti- emettere un'ordinanza del genere può creare solamente forti malumori e complicare ancora di più il percorso di ripartenza del quale necessitiamo urgentemente. Sarebbe auspicabile che i controlli venissero fatti per la città a garanzia del quieto vivere della comunità e non per creare uno stato di polizia nei confronti di chi s'impegna a mantenere la città pulita e sicura credendo e investendo in essa”.

Micheletti aggiunge che "Sono proprio gli imprenditori, i ristoratori e i gestori dei locali i primi a contrastare e a prevenire qualsiasi episodio di degrado e malamovida anche e attraverso le loro attività". Per questo chiede al sindaco di "Rivedere l’ordinanza nella parte in cui non permette agli imprenditori di somministrare ordinatamente e con sicurezza, e nel rispetto delle normative vigenti, alcolici nei pressi di tavolini esterni in tutto il centro storico".

“Vietare questa possibilità, oltre a far allontanare ancora di più la tanto auspicata ripartenza di imprenditori e ristoratori che da due anni stanno facendo i conti con la crisi economica scaturita dalla pandemia - prosegue Micheletti- non significa aumentare specularmente la sicurezza nel centro quanto semmai andare a creare zone di bivacco, zone di fortuna che contrastano con gli obiettivi perseguiti dal Comune. Gli imprenditori e i ristoratori semmai, grazie alle loro attività, contribuiscono a rendere il centro storico più sicuro, in ordine e, se vogliamo, frequentato in modo sano. Ecco che come Cna chiediamo al sindaco e al Comune di Pisa di eliminare la parte di ordinanza che prevede il divieto di somministrazione di alcolici oltre alla mezzanotte, una misura che penalizza fortemente le imprese già vessate da tasse e ripercussioni economiche, non da ultime le annunciate misure sui rincari energetici”.


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