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Politica giovedì 07 gennaio 2021 ore 15:30

Rebus rientro a scuola, annunciata manifestazione

La protesta di fronte alla Prefettura

Varie sigle legate alla sinistra hanno protestato di fronte alla Prefettura. Chiedono un rientro in classe in sicurezza per tutti gli studenti



PISA — Oggi la scuola ha riaperto i battenti dopo la pausa natalizia, ma non per le studentesse e gli studenti degli istituti superiori. Che dovranno attendere l'11 Gennaio per rientrare in classe, parzialmente, al 50 per cento. Una situazione assai complessa, dovuta alla pandemia e ai vari problemi organizzativi, che non convince appieno alcune sigle legate alla sinistra.

Rappresentanti locali di Una città in Comune, Cobas scuola, Comitato Nazionale Precari Scuola, Comitato “Priorità alla scuola”, Gilda degli insegnanti, associazione "Il barone rampante", Rete studenti medi Pisa e Rifondazione Comunista, si sono ritrovati nel pomeriggio di fronte alla Prefettura, in piazza Mazzini, per spiegare le loro perplessità e annunciare una manifestazione per sabato 16 Gennaio.

"Come organizzazioni politiche, sociali e sindacali - hanno spiegato - che si interessano alla scuola e che si battono per un ritorno alla didattica in presenza per tutte le alunni e tutti gli alunni di ogni ordine e grado, esprimiamo preoccupazione per i problemi che si aprono in questa fase. La riapertura delle scuole deve avvenire in condizioni di sicurezza differenti rispetto a quelle che hanno segnato l'avvio dell'anno scolastico, con mezzi di trasporto sovraffollati e un sistema di tracciamento dei contagi da Covid-19 che presto è andato in tilt, contribuendo così a determinare l'interruzione della didattica in presenza per molte studentesse e molti studenti a partire da Novembre".

"Siamo davanti alla Prefettura di Pisa - hanno aggiunto - per denunciare la scarsa trasparenza che ha caratterizzato l’organizzazione del “rientro a scuola” dopo la pausa natalizia, e chiedere al Prefetto in base a quali criteri siano state previste delle corse aggiuntive nel trasporto pubblico locale. Saranno sufficienti a permettere alle persone di viaggiare senza superare il 50% dei posti a sedere? E quando, auspicabilmente, la percentuale di didattica in presenza alle superiori sarà innalzata, ci sarà un adeguamento della disponibilità di mezzi pubblici?".

I promotori della protesta chiedono anche all'Asl se sia stato impiegato un maggior numero di operatori sanitari per tracciare i contagi: "Non è pensabile - osservano - che, per gestire una situazione complessa con numerosi casi di positività al Covid-19, siano impiegate poche unità di personale, com'è avvenuto finora. Il rischio è quello di essere costretti a richiudere le scuole poche settimane dopo la riapertura, per l'impossibilità di monitorare le situazioni di rischio. Chiediamo, inoltre, che, dopo il personale sanitario e tutti i soggetti maggiormente a rischio, alle studentesse, agli studenti e a tutto il personale scolastico sia data priorità nella distribuzione di vaccini anti-Covid".

Per questi motivi, hanno lanciato un appello a tutto il mondo della scuola per una mobilitazione sabato 16 Gennaio alle 16 in piazza XX Settembre a Pisa. "Saremo davanti alla sede del Comune - hanno sottolineato - che, in occasione dell'approvazione del bilancio 2021, ha bocciato un ordine del giorno che chiedeva un impegno dell'amministrazione per la messa a disposizione dei propri spazi dismessi per finalità didattiche".

"L’attuale delicatissima fase di gestione dell’epidemia a tutti i livelli - concludono - richiede un’assunzione di responsabilità collettiva da parte non solo delle istituzioni ma anche delle realtà sociali e di tutte e tutti le cittadine e i cittadini. Questo può avvenire solo attraverso una comunicazione trasparente dei dati epidemiologici, la costruzione di percorsi decisionali autenticamente condivisi e la diffusione tempestiva e motivata alla cittadinanza delle decisioni assunte.La situazione emergenziale non può farci dimenticare che una scuola più sicura va perseguita anche con provvedimenti di medio periodo che consentano di stare in presenza senza rischiare per la propria salute. Ci battiamo per una riduzione consistente del numero di alunne e alunni per classe, per aumentare la nostra sicurezza e migliorare la qualità della didattica. Chiediamo spazi più adeguati per fare lezione, con un piano straordinario nazionale per l'edilizia scolastica che sfrutti le risorse europee per permettere agli istituti di svolgere le proprie attività in strutture più capienti e più efficienti. Affinché si possano mettere in atto tali misure, è necessario prevedere, già per il prossimo anno, l'incremento dell'organico scolastico sia docente che ATA, che verrà determinato in questo periodo, trasformando l'organico di fatto in organico di diritto e garantendo la stabilizzazione del personale precario, ampiamente sfruttato e penalizzato, su tutti i posti vacanti e disponibili. Vogliamo che anche gli enti locali, a partire dal Comune di Pisa, facciano la loro parte, mettendo a disposizione tanti spazi pubblici attualmente in disuso a favore delle istituzioni scolastiche".


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