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Attualità lunedì 16 giugno 2025 ore 09:30

Restiamo umani, lettera dei docenti del Buonarroti

Una lettera pubblica chiede il cessate il fuoco a Gaza, “I bambini di là li sentiamo come nostri studenti”



PISA — Una presa di posizione chiara, netta. Non nel linguaggio del potere, ma in quello dell’educazione, della responsabilità, della coscienza. È quella che arriva da un gruppo di docenti del Liceo Scientifico “Filippo Buonarroti” di Pisa, che ha deciso di scrivere e firmare una lettera aperta per denunciare ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza e per esprimere un rifiuto esplicito al silenzio che troppo spesso accompagna i massacri.

Pubblichiamo integralmente la loro lettera:

"Secondo fonti internazionali ufficiali nella striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 oltre 54.000 persone sono state uccise, tra cui almeno 15.000 bambini. 130.000 sono i feriti. Più di 2.300 strutture educative sono state distrutte, privando dell’istruzione 625.000 studenti. Oltre il 90% delle scuole e università è stato raso al suolo. Un milione di minori versa in condizioni traumatiche sia dal punto di vista fisico che psichico. A essere annientati oggi a Gaza non sono i leader di Hamas, ma la vita, la dignità, il futuro e il diritto all’istruzione di un intero popolo.

Nel marzo 2024, Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU, intervenendo proprio a Pisa, ha affermato che il silenzio di fronte a tali fatti equivale a essere complici. Ma noi non vogliamo essere complici e il mestiere che facciamo ci impone di non tacere. L’educazione non è mai neutrale: o promuove l’umanità o lascia che si spenga. E noi questo non possiamo accettarlo.

Come educatori, cittadini e rappresentanti della scuola pubblica condanniamo ogni forma di violenza contro la popolazione civile palestinese. Condanniamo la distruzione sistematica delle scuole, il bombardamento degli ospedali, l'uccisione di infermieri e medici e l’uso della fame come arma. Ogni intesa, anche indiretta, con chi viola sistematicamente i diritti umani, ogni cooperazione economica o militare con tali persone è per noi incompatibile con i principi del diritto e dell’umanità.

Chiediamo perciò con urgenza il libero accesso agli aiuti umanitari, ai medicinali, al cibo e all’acqua ma anche la presenza dei media indipendenti nella Striscia di Gaza, affinché la verità non sia oscurata, poiché sappiamo bene, come recita una celebre frase, che “in guerra, la verità è la prima vittima, e le bugie dei vincitori diventano storia”.

Noi docenti sentiamo le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze di Gaza come nostri alunni, come nostri studenti. È anche per questo che oggi chiediamo la fine delle politiche di sterminio adottate dal governo israeliano contro la popolazione civile palestinese e gridiamo a gran voce:
"Cessate il fuoco. Restiamo umani”.


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