Attualità sabato 19 luglio 2025 ore 17:30
Restyling in un tratto dell'acquedotto del 1600

L’intervento è stato finanziato per 2,3 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali. Avviato anche il recupero della “Fontana dei Cavallai”.
PISA — Completato nel 1613 dal Granduca di Toscana Ferdinando I dei Medici, l’Acquedotto Mediceo è una infrastruttura nata per convogliare l’acqua dalle sorgenti di Asciano, nel Comune di San Giuliano Terme, al centro della città di Pisa. Con 954 arcate in muratura si sviluppa per sei chilometri. Sono iniziati i lavori della Soprintendenza di Pisa e Livorno per il restauro dell’acquedotto mediceo nel suo tratto urbano. L’intervento è stato finanziato per circa 2,3 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali.
"Un progetto - ha dichiarato il sindaco di Pisa, Michele Conti - su cui ci siamo spesi molto, anche attraverso un incontro con, l’allora e attuale, sottosegretario Lucia Borgonzoni, che con il suo interessamento ha contribuito in modo determinante all’ottenimento delle risorse necessarie. La Soprintendenza ha poi curato la progettazione e l’espletamento della gara pubblica, che ha portato oggi all’inizio dei lavori sui primi archi dell’acquedotto”.
L’Acquedotto Mediceo ha origine nella Valle delle Fonti, dove diverse prese d’acqua captano le sorgenti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano filtrate in cisterne attraverso ciottoli, sabbia e carboni attivi. Solo una parte entrava nel Cisternone Mediceo, una vasca di sedimentazione da 366 metri cubi, che garantiva 6,8 ore di autonomia in caso di intorbidamento. Dopo il Cisternone, l’acqua proseguiva verso la Casa del Fontaniere, dove veniva controllata e gestita. Da lì, un tratto in galleria verso il bottino della Guglia, dove si congiungevano altri rami dell’acquedotto realizzati nel XIX secolo. Poi l’acquedotto toccava le mura di Pisa in piazza delle Gondole, dove una cisterna raccoglieva l’acqua prima di distribuirla alle fontane cittadine.
Tra le fontane alimentate dall’acquedotto mediceo c’era anche la cosiddetta “Fontana dei Cavallai”, che si trova all’arco di via di Pratale, all’ingresso est della città. Anche in questo caso sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di ristrutturazione, realizzati dal Comune di Pisa grazie ad un finanziamento dell’Autorità Idrica Toscana.
“La fontana, che già compare in alcune stampe del Settecento e Ottocento - ha proseguito il sindaco Conti - rappresenta una testimonianza storica importante: un punto in cui, da secoli, i pisani si approvvigionano di acqua potabile. Ma non solo. Un tempo, prima dell'avvento delle automobili e degli autocarri, qui si fermavano anche i carri trainati dai cavalli per abbeverarsi. Non a caso era conosciuta come la Fontana dei Cavallai. Abbiamo voluto ridare valore a questo luogo e riattivare la fontana, con un intervento di riqualificazione finanziato dall’Autorità Idrica Toscana in sinergia con i lavori più ampi che la Soprintendenza porta avanti per il recupero dell'antico acquedotto fino a Piazza Santa Marta”.
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