Rivoluzione in vista per la gestione della Sds

PISA — Sono pronti a discutere in Consiglio comunale la proposta di un nuovo modello gestionale per la Società della Salute. "Una proposta politica concreta e chiaramente alternativa alla proposta di fuoriuscita dal consorzio del Comune di Pisa, che - hanno specificato dal gruppo Diritti in Comune -  abbiamo voluto elaborare negli scorsi mesi per scongiurare il definitivo collasso del sistema dei servizi territoriali, per tornare a rendere protagonisti i Comuni, per far partecipare la comunità alle scelte sulla salute e garantire la trasparenza nell’uso delle risorse". 

Un progetto nel merito e nel metodo "opposto a quello della destra che, invece, si prepara ad un vero e proprio colpo di mano, avendo fissato per l’11 e il 12 Giugno - hanno aggiunto - la discussione e votazione sulla propria idea di uscire dalla SdS. Una proposta ad oggi inesistente, sulla quale non vi è ad oggi alcuno studio, dato o documento. Sarà un pacchetto preconfezionato e non ci sarà neanche il tempo di analizzarlo. Eppure, come spesso abbiamo ricordato, gli atti necessari a formalizzare il recesso sarebbero dovuti essere pronti ed illustrati nelle commissioni competenti già nello scorso ottobre". 

Al contrario, secondo i consiglieri di opposizione, la loro delibera "prevede proposte articolate di applicazione operativa delle indicazioni della Fondazione Zancan, autrice dell’unico studio esistente sul modello gestionale dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari nella nostra città, che aveva già nel 2020 evidenziato - hanno aggiunto da Diritti in Comune -  pesantissime criticità nella gestione della Società della Salute definita come un “sistema opaco” disorganizzato, lontano dai comuni e con assetti organizzativi a geometria variabile. Per anni abbiamo cercato di portare il Comune di Pisa e la Società della Salute a dare conto di questa stroncatura, per anni la Società della salute, sulla base delle scelte assunte dai Comuni governati dal centrodestra e dal centro-sinistra che compongono il Consorzio, ha continuato su questa strada senza affrontare nessuno dei problemi che invece hanno portato al collasso attuale, una situazione talmente grave che i revisori dei conti hanno alzato bandiera bianca e hanno dichiarato di non essere in grado di esprimere il parere sul bilancio, perchè senza piano di riequilibro non si può andare avanti". 

Così Diritti in Comune ci prova. "Perché, al di là della totale omissione delle responsabilità passate della giunta Conti, quello che spaventa - hanno concluso - è la completa ignoranza dimostrata sulle funzioni di governo del sistema e su cosa significhi programmare secondo le priorità date dalla rilevazione dei bisogni. A fronte di ciò riteniamo ancora più importante aver dimostrato con la nostra proposta di delibera che esiste una alternativa che potenzia il pubblico e può garantire più servizi e diritti".  

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