Attualità venerdì 01 luglio 2022 ore 09:15
Saldi al via, "Ottimismo e voglia di ripartenza"
Prevista una spesa tra i 180 e i 200 euro a famiglia, ma non mancano i timori sui consumi. Le previsioni di Confcommercio
PISA — Ottimismo e voglia di ripartenza. Sono le parole chiave in vista del via ai saldi estivi, che partiranno domani, sabato 2 Luglio, e proseguiranno per due mesi.
Secondo le stime Confcommercio, si legge in una nota dell'associazione di categoria "Saranno circa 110.000 le famiglie di Pisa e Provincia che approfitteranno dell'occasione per acquistare capi scontati, per una spesa media prevista tra i 180 euro e i 200 euro a famiglia, in linea con la media nazionale".
Una spesa al di sotto degli anni pre-pandemia, quando, come sottolinea il presidente di FederModa Pisa Lorenzo Nuti "La spesa era più alta, intorno ai 230 euro a famiglia, ma le aspettative sono alte, c'è fiducia e ottimismo. Nei clienti - afferma Nuti- c'è voglia di ripartenza, considerata la ripresa di eventi e socialità, con acquisti orientati su jeans, camice, capi in lino, abiti per il tempo libero, outfit serali e abiti da cerimonia. I saldi rappresentano da sempre un termometro determinante per le nostre attività, specialmente quest'anno per capire se possiamo parlare effettivamente di ripresa”.
Non mancano però i timori sui consumi: “Il caro bollette e il timore di ulteriori aumenti potrebbero bloccare qualcuno - aggiunge Nuti- ma ricordo che questo è proprio il momento più favorevole per fare acquisti. Visti i continui rincari delle materie prime per il prossimo anno sono previsti aumenti tra il 12 e il 15% e i negozi di moda e calzature non riusciranno a mantenere gli stessi prezzi. Il settore moda è uno dei pochi che ha cercato di mantenere fermi i prezzi, nonostante tutto, ma i prezzi di quest'anno difficilmente saranno replicabili nel 2023”. L'appello del presidente di Federmoda è comunque quello di “diffidare di sconti troppo alti".
Confcommercio ricorda le regole base in occasione dei saldi:
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo), scatta l’obbligo per il negoziante di riparazione o sostituzione entro un congruo periodo di tempo, e nel caso ciò risulti impossibile, o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano spropozionati, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).
- Prova dei capi: non c'è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante (Non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Dal 30 Giugno per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno sanzioni pari ad una quota fissa di 30 euro, cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare prezzo normale di vendita, sconto e prezzo finale.
- Riparazioni: in caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es: orli, maniche, asole), il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. A questo proposito è opportuno dare preventiva informazione al cliente.
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