Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 11:00 METEO:PISA7°  QuiNews.net
Qui News pisa, Cronaca, Sport, Notizie Locali pisa
venerdì 06 dicembre 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Siria, tutti contro tutti: perché la guerra che non è mai finita riesplode ora
Siria, tutti contro tutti: perché la guerra che non è mai finita riesplode ora

Attualità giovedì 14 novembre 2024 ore 10:35

Scoperti gli antenati del bue domestico di 10mila anni fa

Pitture rupestri di Lascaux (Francia) con raffigurazioni di uro
Foto di: Prof Saxx CC BY-SA 3.0.

Il professor Pandolfi del Dipartimento di Scienze della Terra ha contribuito alla scoperta dei resti rinvenuti in Mesopotamia e nella valle dell'Indo



PISA — Nella valle dell'Indo e nella Mezzaluna fertile in Mesopotamia, culle della civiltà umana, sono stati scoperti i più antichi antenati del bue domestico grazie ai resti di uro risalenti a circa 10mila anni fa.

A fare la scoperta, diventata poi una pubblicazione sulla rivista Nature, sono stati gli studiosi del Trinity College di Dublino e dell'Università di Copenaghen, che ha coinvolto anche Luca Pandolfi, paleontologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, che da tempo si occupa dell’evoluzione e dell’estinzione dei grandi mammiferi continentali anche in relazione ai cambiamenti climatici.

"Lo studio su Nature ha analizzato per la prima volta questa specie per comprenderne la storia evolutiva e genetica attraverso resti fossili rinvenuti in diversi di siti in Eurasia, Italia inclusa, e Nord Africa - ha detto Pandolfi - nel corso del Quaternario, epoca che va da 2 milioni e mezzo di anni fa sino a oggi, l’uro è stato protagonista degli ecosistemi del passato, contraendo ed espandendo il proprio habitat in relazione alle vicissitudine climatiche. Le ossa di questi maestosi animali raccontano ai paleontologi la storia del successo, adattamento e declino, di una specie di cui noi stessi abbiamo concorso all’estinzione e rivelano la complessità e fragilità delle relazioni che legano gli organismi viventi al clima del nostro pianeta".

Gli uri addomesticati erano animali abbastanza simili a quelli selvatici, ma un po’ più piccoli, soprattutto con corna meno sviluppate ad indicare una maggiore mansuetudine. Dai resti fossili emerge che gli uri selvatici potevano raggiungere un’altezza di poco meno di due metri, i mille chilogrammi di peso e avere corna lunghe più di un metro. La loro presenza ha dominato le faune dell’Eurasia e del Nord Africa a partire da circa 650 mila anni fa, per poi subire un forte declino dalla fine del Pleistocene, circa 11mila anni fa.

Dai reperti, che includono scheletri completi e crani ben conservati, sono stati estratti campioni di Dna antico. La loro analisi ha quindi permesso di individuare quattro popolazioni ancestrali distinte che hanno risposto in modo diverso ai cambiamenti climatici e all’interazione con l’uomo


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Si tratta del vecchio edificio al ponte dell’Aurelia. Conti, "spazio da recuperare quale sede adeguata per le nostre associazioni sportive"
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Marco Celati

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Sport

Cronaca

Attualità