Studenti in protesta di fronte al Rettorato

PISA — Contro i tagli e contro la guerra, studenti e studentesse dell'Università di Pisa hanno manifestato di fronte al Rettorato, accusando il professor Riccardo Zucchi di immobilismo sui due temi.

"È tempo di mobilitazione nazionale - hanno spiegato - come ci dimostra l’occupazione della Sapienza di Roma e che anche gli studenti a Pisa stanno portando avanti da ieri sera al polo Carmignani. II tagli all'università e la riforma Bernini fanno parte di un quadro di smantellamento delle università pubbliche che è in atto già da decenni: si taglia sul pubblico per lasciare invece spazio agli interessi delle aziende private e sempre di più della guerra".

"I definanziamenti rappresentano le linee strategiche dettate dalla classe dirigente: sono infatti gli indirizzi prefissati per fare fronte alla crisi sistemica che viviamo e che la guerre in corso dimostrano, a partire della genocidio in atto in Palestina - hanno aggiunto - negli ultimi due anni ci siamo opposti agli accordi e le relazioni intrattenute dal nostro Ateneo con la filiera bellica e Israele: le nostre richieste son state negate e il rettore Zucchi, che ora si mostra preoccupato per i tagli, non ha fatto altro che confermare come il suo operato sia in netta continuità con le direttive di chi ha interesse a portare avanti il conflitto".

Secondo i manifestanti, l'Università di Pisa dimostra in pieno come gli atenei, in Italia, siano piegati alla logica della guerra. "Consapevoli della necessità di opporsi alla guerra per poter ripensare un altro modello di università - hanno concluso - dopo questa protesta, saremo alla manifestazione del 30 Novembre a Roma, a fianco della resistenza palestinese e verso lo sciopero generale e generalizzato indetto da Usb per il 13 Dicembre".

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