Perché in Italia è vietato inneggiare a una strage di ebrei (e il diritto al dissenso non c’entra nulla)
Politica sabato 30 dicembre 2017 ore 14:28
"Un errore non approvare lo Ius soli"
Dura critica del consigliere regionale Pd Pieroni, che ricorda le promesse fatte da Renzi. Intanto il segretario Sonetti parla di salto di qualità
PISA — "La legislatura è finita e rimane un cruccio, grosso e consistente, che un po’ l’amaro in bocca lo lascia. Quello di non essere riusciti ad approvare, insieme ad altre, una legge manifesto di questa legislatura: lo “Ius soli”. Cioè, le modifiche alle norme sulla cittadinanza dei bambini stranieri nati in Italia che risalgono al febbraio 1992, un quarto di secolo fa, in un contesto profondamente diverso dall’attuale".
A dirlo, il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni, che tira in ballo il segretario del suo partito, Matteo Renzi:"Fu proprio lo stesso Renzi - scrive Pieroni - ad alimentare legittime speranze allorchè chiosò così l’approvazione alla Camera dello Ius soli: “Si può essere o meno d’accordo su ciò che stiamo facendo, ma lo stiamo facendo: la lunga stagione della politica inconcludente è terminata. Le riforme si fanno, l’Italia cambia. Avanti tutta, più decisi che mai”.
"Legare l’acquisizione della cittadinanza (cioè di pieni diritti ma anche di pieni doveri) al solo legame di sangue è un fatto anacronistico, in epoche nelle quali la mobilità delle persone è sempre più intensa, favorita anche dalla facilità di accesso alle informazioni. Acconsentire l’acquisizione della cittadinanza a bambini stranieri nati tra noi, da famiglie regolarmente e stabilmente residenti in Italia, mi pare un atto di grande civiltà, equità, lungimiranza e buon senso. Bambini e ragazzi che abitano di fianco a noi, che vanno a scuola con i nostri figli, che giocano e scherzano insieme, che parlano italiano o uno dei nostri mille dialetti, che mangiano il gelato e la pizza, che tifano per le nostra squadre", dice ancora Pieroni.
"E’ innanzitutto dal mio partito che mi sarei aspettato più fermezza e convinzione per approvare una legge ormai matura ed utile. Ad altri avrei lasciato il campo dei tatticismi, delle convenienze, dei tentennamenti, della pusillanimità. Sui diritti e sui principi nei quali diciamo di credere non si indietreggia, anche a costo di pagare un prezzo. Altrimenti un prezzo lo si paga comunque, in credibilità!", conclude il consigliere regionale.
Di tutt'altro tenore l'intervento del segretario provinciale Pd Massimiliano Sonetti:
"Sono convinto - dice Sonetti - che senza l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, che ha dovuto reagire con la decisione che gli è propria agli effetti della crisi appena richiamata, molti degli importanti provvedimenti adottati dal PD e dal Centrosinistra non sarebbero stati realizzati e sono altrettanto convinto che senza Paolo Gentiloni, che ha ricevuto il non semplice incarico di alternarsi con Renzi alla guida del Governo, avremmo rischiato di perdere l'importante patrimonio che il PD ha saputo creare con fatica, ma anche con tanta passione e voglia di salvaguardare i diritti dei cittadini sostenendo al contempo le difficoltà della piccola, media e grande impresa che costituiscono la linfa dello Stato sociale".
"In questa legislatura sono state conseguite importanti conquiste sociali e civili che ci fanno guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Provvedimenti coraggiosi come la riforma del lavoro con il Jobs Act che ha rimesso in moto il mercato del lavoro, il Reddito di inclusione necessario per contrastare la crisi e aiutare le famiglie che passano momenti difficili a livello economico darà nuova speranza.
Penso agli 80 euro e al bonus per i diciottenni, all'abolizione della tassa sulla prima casa, Imu e Tasi, alla legge contro il caporalato, al bonus bebé. E poi il fronte dei diritti civili, con leggi che rappresentano un’importante vittoria nelle battaglie per il progresso civile dell’Iitalia. Battaglie che parevano finite nel dimenticatoio e che invece sono state combattute e vinte. Come nel caso della legge sul biotestamento, della legge sul “dopo di noi”, di quella sulle unioni civili."
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