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Attualità venerdì 05 luglio 2019 ore 10:39

Waste Recycling, prescrizioni contro cattivi odori

Ispettori Arpat accendono fumogeni all'interno della Waste Recycling

L'azienda regionale ha riassunto 3 anni di ispezioni e verifiche all'interno della ditta di Ospedaletto, al centro di alcuni esposti di cittadini



PISA — Da circa 3 anni, con incrementi nel periodo estivo, si susseguono numerose le lamentele per cattivi odori da parte di lavoratori di aziende situate nelle immediate vicinanze della Waste Recycling, in località Ospedaletto, così come di residenti, anche a qualche Km di distanza dalla stessa. Le lamentele (11 esposti nel 2016, 11 nel 2017 e 39 nel 2018) sono riferite sia ad orari diurni che notturni.

Nei primi mesi del 2019 sono pervenute ad Arpat ben 14 segnalazioni; in relazione a queste segnalazioni ed in accordo al programma dei controlli delle installazioni soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il personale Arpat del Dipartimento di Pisa ha effettuato nei mesi scorsi 5 sopralluoghi all'interno del complesso gestito dalla Waste Recycling SpA, che opera nel settore del trattamento e stoccaggio di rifiuti solidi, liquidi e fangosi, pericolosi e non pericolosi.

"È ragionevole ritenere che, da settembre 2018 sino ad oggi, l’origine degli ultimi episodi di maleodoranze lamentati dagli esponenti sia da imputare a tali fanghi", con riferimento al capannone dove avviene lo stoccaggio dei fanghi biologici prodotti dalla depurazione delle acque reflue urbane. In base ai volumi richiesti, qui "arrivano circa 6 camion al giorno - osservano da Arpat - che scaricano tali fanghi, con un carico odorigeno significativo, all'interno di una delle 6 baie della sezione 9".

"Dall'inizio del 2019 - prosegue la nota -, con la realizzazione del nuovo parcheggio delle autocisterne contenenti rifiuti e con la conseguente eliminazione della presenza costante di lunghe code di tali autocisterne maleodoranti, proprio di fronte agli esponenti, si è verificata una significativa riduzione degli esposti. Da sempre Arpat ha individuato nelle fasi di movimentazione e stoccaggio dei rifiuti presenti nel capannone 9 l'origine delle maleodoranze lamentate. L'attività svolta è caratterizzata da ampie variazioni nelle tipologie di rifiuti stoccati/trattati, in termini quantitativi e qualitativi, di conseguenza le emissioni originatesi dagli stessi risultano variabili in quanto governate dall'attività al momento in corso nel capannone". Motivo per cui "dal mese di settembre 2018 gli impianti di abbattimento, a servizio di tale capannone, sono stati sottoposti, su indicazione di Arpat, ad interventi significativi di adeguamento per cercare di migliorare il trattamento alle emissioni provenienti dai rifiuti in qualsiasi condizione".

In particolare, durante alcune verifiche Arpat, sono stati accesi anche "quattro fumogeni, in prossimità delle baie vecchie 5, 6 e delle estremità occidentali dei capannoni in questione, regolando le portate prementi ed aspiranti, con apertura o chiusura dei portelloni di ingresso (uno alla volta), per tentare di simulare tutte le condizioni operative all'interno degli stessi, negli orari diurni, notturni dei giorni feriali, così come nei fine settimana".

"Le prove - si specifica in proposito - hanno dato esito soddisfacente per quanto concerne la tenuta del tetto, mentre l'aspirazione, a nostro avviso, è risultata scarsa nei punti in cui sono stati accesi i fumogeni".

A seguito di tutto ciò e di altri rilevamenti, queste le conclusioni qui è giunta Arpat.

"In sintesi è stato riscontrato il rispetto dei VLE autorizzati, reso possibile rispetto a quanto riscontrato 3 anni fa dagli interventi di adeguamento effettuati sui sistemi di abbattimento, a corredo delle linee di emissione E12, E13.

Durante il sopralluogo si avvertivano, saltuariamente, maleodoranze provenienti dal locale al momento dell'apertura dei portoni di ingresso, per l'accesso delle autocisterne. Talvolta il capannone rimaneva aperto anche per diversi minuti.

ARPAT ha chiesto alla Regione Toscana, in qualità di Autorità competente, di prescrivere alla Ditta un ulteriore intervento di mitigazione, ovvero la presentazione di un progetto per il contenimento delle maleodoranze derivanti dal capannone, al momento dell'apertura dei portoni di ingresso, per l'accesso delle autocisterne.

Entro la fine del 2019, sarà spostata la pesa delle autobotti sul lato orientale dello stabilimento dalla postazione attuale (lato ovest) situata di fronte agli esponenti. Tale intervento dovrebbe garantire un'ulteriore riduzione delle maleodoranze, dovute ai rifiuti trasportati dai camion.

Si segnala infine che sono in corso di ultimazione, da parte della Ditta, la valutazione olfattometrica e lo studio meteo diffusionale che, a stretto giro, saranno inviati agli Enti.

Degli esiti dell'attività di ARPAT sono stati informati, come sempre, l'ASL Toscana Nord-Ovest - Settore Igiene Pubblica - ed il Comune di Pisa, per la valutazione degli eventuali aspetti di carattere sanitario di propria competenza".


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