Politica lunedì 30 giugno 2025 ore 12:30
Pisamo, il PD chiede lo stop ai fondi

Enrico Bruni presenta un ordine del giorno per sospendere i finanziamenti alla partecipata, “Serve un piano culturale serio e condiviso”
PISA — Sospendere subito ogni nuovo finanziamento a Pisamo nel settore della cultura, del turismo e dello sport. È quanto chiede l’ordine del giorno presentato oggi in Consiglio comunale da Enrico Bruni, consigliere del Partito Democratico, che accende i riflettori sull’uso dei fondi pubblici e sulla gestione affidata alla partecipata del Comune.
Il punto da cui parte la richiesta è la recente variazione al Programma triennale degli acquisti 2025-2027, che prevede oltre un milione di euro da destinare a eventi affidati direttamente a Pisamo s.r.l. Bruni non ci sta, “Questi fondi sono previsti senza un indirizzo pubblico o una visione condivisa. È un problema di trasparenza e legittimità politica.”
Il consigliere dem critica duramente l’allargamento del ruolo di Pisamo, storicamente nata per gestire mobilità e sosta, e oggi sempre più centrale anche nell’organizzazione di iniziative culturali. “È stata trasformata in una centrale opaca di eventi e intrattenimento. Nessuna trasparenza, nessun confronto con il tessuto culturale cittadino, nessun piano condiviso. Solo gare chiuse, affidamenti diretti, e un bilancio poco leggibile dai cittadini.”
Sotto accusa anche le modalità di assegnazione degli eventi più importanti del calendario cittadino, come Marenia, il Capodanno o la luminaria di San Ranieri. “Il Consiglio comunale non è messo nelle condizioni di valutare né i costi reali, né la qualità delle proposte. Non si parla mai di inclusione, di accesso gratuito per i giovani o per le fasce fragili. Questa non è politica culturale: è concentrazione di potere senza regole.”
Il PD chiede dunque uno stop immediato a ogni nuovo affidamento fino alla presentazione di un Piano culturale triennale, con obiettivi chiari, indicatori misurabili, tariffe sociali e criteri di equità. “Vogliamo sapere cosa si finanzia, con quali soldi, per quale pubblico e con quale visione. La cultura non è un servizio accessorio né un’occasione di marketing: è un diritto. E questa Giunta la sta svuotando di significato.”
Un attacco diretto alla maggioranza e al ruolo sempre più centrale assunto da Pisamo, che secondo Bruni “opera fuori da un quadro politico chiaro, concentrando potere nelle mani del Sindaco e dei vertici di una società partecipata”. Fino a quando non ci sarà chiarezza, conclude, “nessun altro euro pubblico dovrebbe finire a Pisamo per organizzare ciò che la città non ha scelto né discusso.”
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