Politica martedì 11 febbraio 2025 ore 18:35
Frana dell'argine, attacchi da destra e sinistra

Dalla lista civica Boggi sindaco e da Potere al Popolo! dito puntato contro l'amministrazione: "Servono investimenti sulla sicurezza idrogeologica"
SAN GIULIANO TERME — La chiusura della strada statale del Brennero per il cedimento di un argine ai margini della carreggiata ha scatenato la polemica politica. E l'amministrazione comunale del sindaco Matteo Cecchelli è finita sotto il fuoco incrociato di destra e sinistra.
A cominciare, appunto, dall'opposizione della lista civica Boggi sindaco, con la consigliera Elisabetta Mazzarri, che chiede un intervento del Comune anche per il futuro. "Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto sia urgente un piano di manutenzione efficace per la sicurezza del territorio - ha detto - non possiamo più permetterci di ignorare il problema della manutenzione di fossi e argini".
"Già nei mesi scorsi ho presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti sull'attuazione dell'ordinanza che impone ai proprietari di terreni la pulizia e la manutenzione dei fossi per garantire il corretto deflusso delle acque meteoriche - ha aggiunto - avevo già evidenziato la necessità di un intervento più coordinato tra enti pubblici e privati per prevenire allagamenti, dissesti idrogeologici e crolli come quello avvenuto in via del Brennero. Non possiamo più limitarci a interventi emergenziali: serve un monitoraggio costante e una programmazione efficace".
Quindi, da Potere al Popolo!, la richiesta di pensare più agli investimenti per la sicurezza idrogeologica. "Non è un caso isolato: strade che franano, scuole e ospedali in degrado, quartieri dimenticati - hanno scritto in una nota - eppure, invece di investire in manutenzione, si spendono centinaia di milioni in opere faraoniche di dubbia utilità, come i 200 milioni stimati per la tangenziale nord-est, che comporterà persino l’abbattimento di parte dell’acquedotto Mediceo".
"E mentre Giani e i sindaci di Pisa e San Giuliano Terme parlano di mobilità sostenibile, ci ritroviamo con strade pericolose, marciapiedi disastrati e pochissime piste ciclabili - hanno concluso - le priorità devono cambiare: manutenzione, contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico devono essere al centro dell'opera pubblica".
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