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Attualità sabato 27 settembre 2014 ore 06:30

Scout a San Rossore, gli studiosi contano i danni

Fabio Garbari

Presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Pisa



PISA — Secondo un’indagine condotta sullo stato di flora e fauna della tenuta di San Rossore dopo il raduno degli scout Agesci che si è svolto nel mese di agosto, sarebbe emerso un danneggiamento delle specie vegetali e animali autoctone. Per questo motivo i promotori del comitato Salviamo San Rossore hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Pisa perché valuti le responsabilità dell’accaduto.

L’indagine è stata condotto da botanici, zoologi, entomologi ed ecologi tra i quali Fabio Garbari, Alessandro Spinelli e Paolo Tongiorgi. A provocare i danni, sottolineano gli studiosi, non è stato tuttavia solo in raduno in sé, ma anche i lavori effettuati sul campo per la preparazione all’evento, che hanno coinvolto ruspe e altri mezzi pesanti.

“Il raduno – osserva il botanico Fabio Garbari - è stato consentito nonostante il regolamento del Parco e le leggi regionali e nazionali lo proibissero. La presenza di 35mila persone accampate in 10mila tende ha provocato un’alterazione della flora nell’area interessata. Il prato è quasi scomparso e la copertura lichenica è stata danneggiata”.

A subire dei danni, secondo gli esperti sarebbero state anche diverse specie animali: “L’antropizzazione della zona –commenta Spinelli- ha provocato l’allontanamento degli uccelli dai nidi e, in molti casi, anche l’abbandono dei piccoli nati e delle uova. Nell’area interessata dal raduno, sono stati distrutti 80 nidi di gruccione, con la conseguente perdita di 320 tra uova e giovanissimi esemplari”.

Lo studio ha interessato anche i nidi del ragno tarantola che, spiega l’aracnologo Paolo Tongiorgi: “E’ fortemente presente a San Rossore, dove si è stabilito creando la più grande colonia italiana. Se prima del raduno in due ettari di terreno avevamo contato 112 tane abitate, dopo la manifestazione, di queste ne sono rimaste intatte solo 33 e degli esemplari che abbiamo catalogato, solo uno era di sesso femminile”.

Linda Giuliani
© Riproduzione riservata


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