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Attualità giovedì 21 agosto 2014 ore 14:30
Sì alle armi in Iraq. Potrebbero portarle i parà

Le commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera hanno approvato la risoluzione che sostiene l’invio di aiuti militari ai curdi contro l'Isis
PISA — L'Italia ha detto sì. Le armi partiranno per l'Iraq, questa è la certezza. Ancora non ufficiale, invece, come ci arriveranno. Tra le ipotesi, lo avevamo anticipato nei giorni scorsi, c'è anche un volo della 46esima brigata aerea di Pisa.
Ieri, le commissioni Esteri e Difesa del Senato e della Camera hanno approvato la risoluzione dei rispettivi presidenti che sostiene il Governo nell’invio di aiuti militari ai curdi, che in Iraq si stanno difendendo dall'attacco dell'Isis.
Il via libera, a Palazzo Madama, lo hanno dato 27 voti favorevoli e 4 contrari, nessuno astenuto. A Montecitorio, 56 sì e 13 no.
I 30mila fucili d'assalto kalashnikov e relativo munizionamento sequestrati 20 anni fa ad una nave da trasporto partita dall'Ucraina e custoditi a La Maddalena, potrebbero arrivare in Iraq via mare (ma con 21 giorni di viaggio) o via cielo, trasportati dalla 46esima brigata aerea di Pisa o dal 14esimo stormo di stanza a Pratica di Mare (Roma).
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