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Attualità lunedì 20 luglio 2015 ore 14:30

Una scuola di circo per ripartire

Un corso di formazione per 10 persone e 3 assunzioni sicure. L'obiettivo è quello di aiutare le persone a uscire dalla marginalità sociale



PISA — Una scuola di circo sociale, che aiuti ad uscire dalla marginalità grazie all’espressività dello spettacolo circense. Formazione, opportunità di occupazione e l’idea che con il circo si possa fare educazione e prevenzione sul territorio. Non è un romanzo, ma un progetto che coniuga tradizione e innovazione e muoverà i suoi passi a Pisa grazie alla passione della cooperativa Chez nouz, ..le Cirque! e il sostegno della SdS Pisana e dell’Apes

Finanziato con 45mila euro su tre anni con il massimo punteggio in un bando del Fondo Unico dello Spettacolo il progetto pisano ha un valore di 148mila euro e la stoffa per diventare un importante laboratorio d’innovazione nel settore dei servizi di promozione della salute ed integrazione.

"E’ una grande opportunità per il nostro territorio e siamo orgogliosi del riconoscimento che ci è stato accordato dal Ministero, sinceramente sapevamo di aver scritto un bel progetto e di essere in grado di svilupparlo ma di ottenere il massimo punteggio 60/60 non ce lo saremmo mai immaginato" commenta Giulia Costa presidente della cooperativa Chez nous .. le cirque!.

A settembre partiranno le attività per reclutare e selezionare gli aspiranti artisti e dare avvio alla fase di formazione. "Quello che cerchiamo – afferma Cristiano Masi, direttore artistico del progetto - sono talenti che la vita può aver nascosto nelle storie delle persone che vivono in situazioni di disagio o borderline, persone che si mettano in gioco per acquisire sia competenze tecniche (equilibrismo, acrobatica a terra e/o aerea, giocoleria e clownerie) che comunicative, in un percorso che li porterà alla scoperta dei proprio limiti, della propria sensibilità e dell’autostima, imparando a riconoscere in se stessi il proprio valore e le proprie potenzialità"

Il progetto prevede di formare 10 artisti che conseguiranno la qualifica di “operatori di circo”, oltre allo spettacolo di fine corso che sarà portati su tutto il territorio regionale, il progetto prevede un’attività a cascata di “circo sociale” da realizzare nei quartieri periferici del territorio, in una sorta di peer education – educazione tra pari – chi aiuti i ragazzi a riconoscere le proprie potenzialità espressive come chiave essenziale per il benessere e la promozione della salute. I tre migliori “operatori di circo” del corso saranno poi assunti dalla cooperativa per l’allestimenti di spettacoli e attività di animazione sul territorio.

"Abbiamo sin da subito creduto in questo progetto -commenta l'assessore Sandra Capuzzi-. Rimettere la dignità delle persone al centro delle nostre politiche è fondamentale in questo periodo in cui la diversità crea così tanto allarme e timore. Non c’è storia che possa cancellare il valore di una persona, e noi crediamo fermamente che oggi più che mai si debba scommettere sulle persone, sulle loro potenzialità, assicurando opportunità vere per uscire da situazioni difficili. Il progetto non si ferma qui, perché oltre ad aiutare a rimettersi in piedi da un’opportunità vera di impiego per tre nuovi operatori di circo crea le condizioni perché chi ieri era aiutato oggi aiuti nei laboratori di circo sociale i nostri ragazzi ad affrontare con consapevolezza le scelte quotidiane per vivere bene ed in salute. Si chiama welfare generativo ed è la vera scommessa a cui lavoriamo".

Le attività di circo sociale sfrutteranno gli spazi sociali presenti sul territorio e quelli messi a disposizione dall’Apes. "Le attività e i servizi di Housing Sociale saranno sempre di più connessi ai progetti di promozione della salute e di mediazione territoriale. Oggi partiamo con questa scommessa, ma abbiamo in cantiere anche altri progetti con la SdS, con un unico obiettivo: rispondere ai bisogni dei cittadini e promuovere la salute" conclude il presidente di Apes Lorenzo Bani.


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