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Attualità martedì 25 agosto 2015 ore 13:15

"Vicenda guardie giurate, si tuteli il lavoro"

Per la Confesercenti le autorità devono verificare e punire le irregolarità, ma anche prestare attenzione alle ripercussioni su azienda e dipendenti



PISA — “L’accertamento delle presunte irregolarità in cui sarebbe incorso l’istituto, se vi sono state ed in quale misura, è compito delle autorità preposte ai controlli. Nell’attuale congiuntura economica ed occupazionale del nostro territorio, non possiamo che augurarci che le eventuali decisioni, necessariamente improntate all’applicazione delle leggi, siano opportunamente valutate con oculatezza e rigore, e proporzionate alle reali infrazioni qualora venissero accertate. E soprattutto che non abbiano ripercussioni tali sull’azienda da mettere a rischio l’attività della stessa e di conseguenza il posto di lavoro di decine e decine di persone”. Queste le richieste avanzate dal direttore di Confesercenti Pisa Marco Sbrana, sulla vicenda che ha coinvolto l’istituto di vigilanza Corpo Guardie di Città nella tragica tentata rapina al Palabingo di Navacchio in cui ha perso la vita Davide Giuliani.

L’istituto, di cui è presidente Mariano Bizzarri Ollandini, rischia la licenza oltre a pesanti sanzioni dopo le ispezioni che sono state effettuate per fare chiarezza sulla dinamica dei fatti e soprattutto sulla legittimità a portare l’arma da parte di Simone Paolini, il vigilante coinvolto nella tentata rapina.

Secondo la Confesercenti “è essenziale che un’azienda possa svolgere serenamente la propria attività, indubbiamente nel pieno rispetto delle regole al quale deve corrispondere, in caso di violazione, un’eventuale sanzione proporzionata e commisurata alla reale portata di violazioni effettivamente accertate. Il rischio – insiste Marco Sbrana – è l’onda dell’emotività con conseguente risalto negativo che viene dato non tanto alla tragica vicenda quanto all’organizzazione aziendale, possa pregiudicare in maniera irreversibile un’attività imprenditoriale sana e rilevante della nostra realtà cittadina con conseguenze nefaste per tanti posti di lavoro, che a maggior ragione oggi non possiamo permetterci di perdere”.

La conclusione del direttore di Confesercent è che: “Si confida, pertanto, che le istituzioni competenti operino, sicuramente come sempre hanno fatto, con l’opportuno rigore ed oculatezza, giungendo a giuste decisioni; un modo di agire corretto di cui non abbiamo alcun dubbio e che dimostrerà come gli atti non siano presi sull’onda dell’emotività ed a scopi unicamente punitivi. Una legge da applicare quindi senza forzature e senza dare l’impressione di un comportamento sanzionatorio fine a se stesso dalle conseguenze sociali sproporzionate con conseguenze irrimediabili”.


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