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Cronaca giovedì 13 agosto 2015 ore 10:40

Tenta di rapinare il collega, muore vigilante

Il luogo dell'episodio

Conflitto a fuoco nella notte al PalaBingo di Navacchio. La vittima era una guardia giurata in congedo residente nel comune di Santa Maria a Monte



NAVACCHIO — Assalto nella notte al PalaBingo di Navacchio, dove un tentativo di rapina è terminato con un conflitto a fuoco e con la morte del bandito.

La vittima è Davide Giuliani, 46enne residente a Montecalvoli nel comune di Santa Maria a Monte, guardia giurata in congedo per motivi familiari.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri che stanno procedendo nelle indagini, il rapinatore il rapinatore avrebbe aspettato un'altra guardia giurata di Pisa, suo collega, per sottrargli l'incasso che aveva appena ritirato dalla sala bingo in via del Nugolaio. L'uomo non lo ha riconosciuto perché aveva il casco e ha sparato.

Ferito, il rapinatore è salito in macchina, ma dopo alcuni metri si è fermato. All'arrivo dei soccorsi, l'uomo era già deceduto. Illesa la guardia giurata, che solo al momento in cui hanno tolto il casco al rapinatore si è accorto che si trattava del collega.

Sul posto, oltre ai carabinieri e il 118, è intervenuto anche il magistrato di turno per ascoltare i residenti di zona e ricostruire la dinamica dell'accaduto.

Come da prassi, il vigilante che ha sparato è già stato indagato dalla procura. Nel pomeriggio di oggi l'interrogatorio. Nel frattempo si stanno effettuando verifiche per controllare la validità del porto d'armi della guardia giurata che ha sparato e anche le licenze necessarie per svolgere la professione. Da alcune prime indiscrezioni, sembrerebbe che il decreto dello sparatore fosse scaduto da febbraio scorso e non ne fosse stato chiesto il rinnovo.

Ecco di seguito, il comunicato stampa in cui il Corpo Guardie di Città ricostruisce i fatti:

Alle 04,27 circa di questa mattina 13 agosto la Guardia Giurata dell’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città addetta al ritiro valori presso il PalaBingo di Navacchio, dopo aver ritirato il plico con l’incasso, mentre si accingeva a salire sull’autopattuglia di servizio viene bloccata da un uomo travisato con un casco da motociclista ed armato di pistola che gli intima di dargli l’incasso minacciandolo di sparargli ; a quel punto la Guardia di Città attiva il sistema antirapina GPS collegato alla centrale operativa dell’Istituto di Vigilanza ed ingaggia una colluttazione durante la quale, minacciata dal rapinatore che gli punta la pistola, si difende ed avviene una sparatoria. Nel frattempo la Centrale Operativa dell’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città avvisa le altre pattuglie addette al pronto intervento che si dirigono rapidamente sul posto per verificare ciò che stava accadendo. Intanto il rapinatore insiste nell’aggressione penetrando anche nell’auto di servizio del Corpo Guardie di Città, colpendo la guardia giurata, minacciandolo ancora di sparargli e urlandole di consegnare la busta con gli incassi della serata. La Guardia di Città riesce a divincolarsi e ad uscire dal veicolo di servizio, lato passeggero, nonostante che l’aggressore, alto e molto robusto, fosse riuscito a disarmarla e cercasse di soffocarla con il giubbotto antiproiettile che gli aveva fatto salire fin sulla faccia. A quel punto la Guardia di Città corre verso il Palabingo urlando che venissero chiamate le Forze dell’Ordine. Dopo qualche minuto arrivano sul posto altre tre autopattuglie del Corpo Guardie di Città che successivamente rinvengono il rapinatore ( che nel frattempo era montato sulla sua macchina e si era dato alla fuga ) riverso fuori dalla sua auto ancora in moto ad una certa distanza dal Palabingo vicino all’ingresso di Navacchio della superstrada FI-PI-LI. A quel punto la sorpresa : l’uomo che perdeva sangue chiama per nome la guardia che si era per prima avvicinata che stupita lo riconosce in un suo collega di lavoro che da quasi un anno era in congedo per assistenza ad un familiare. Prima che arrivasse l’Ambulanza il rapinatore muore tra la disperazione, lo sgomento il dolore e l’amarezza delle Guardie di Città intervenute. L’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città siccome si erano verificati degli accadimenti nei quali la persona defunta era stata coinvolta e che avevano lasciato da pensare, le aveva fatto riconsegnare il decreto di guardia giurata, il porto d’armi e tutte le divise d’istituto quando è andato in congedo parentale. L’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città manifesta stupore, incredulità e cordoglio anche per la famiglia del defunto.


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