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Politica lunedì 01 settembre 2025 ore 14:30

Amici di Pisa, "Low cost in crisi, Pisa a rischio"

L'associazione pisana rilancia l’allarme: servono scelte strategiche per evitare che l’aeroporto Galilei perda centralità e connessioni



PISA — “Il modello low cost è morto”. L’affermazione di Scott Kirby, amministratore delegato di United Airlines, non è passata inosservata a Pisa, dove il traffico aereo ruota da anni intorno alla presenza dominante di Ryanair. A rilanciare l’allarme sono gli Amici di Pisa, che insieme ad altre realtà cittadine chiedono un cambio di rotta sulle politiche aeroportuali regionali.

"Quando il Galilei per la prima volta fece registrare un calo di passeggeri – si legge nella nota firmata dal presidente Franco Ferraro – si disse che la colpa era delle cancellazioni verso la Russia e dei problemi dei Boeing 737Max. Ma già allora criticammo la scelta aziendale di puntare tutto sulle low cost, escludendo Pisa dai collegamenti intercontinentali che invece sono accessibili da Firenze".

Nel primo semestre del 2025, gli scali italiani hanno segnato un +6,2% di passeggeri rispetto all’anno precedente, ma i numeri non sono uniformi. A Bergamo, ad esempio, dove i rapporti con Ryanair sono in discussione, la società di gestione ha perso il 3,6%. Secondo gli Amici di Pisa, questo dimostra come le compagnie low cost siano sensibili agli incentivi economici e pronte a spostare voli dove trovano condizioni migliori.

A preoccupare sono anche i dati sulle finanze delle compagnie: Wizz Air ha accumulato 350 milioni di perdite in cinque anni, Norse Atlantic e Spirit Airlines valutano la cessione di asset per restare operative.

"Il rischio per Pisa e per la Costa è concreto – ha scritto Ferraro – e per questo, in vista delle prossime regionali, chiediamo ai candidati un impegno chiaro su un modello di sviluppo equo, che non penalizzi il nostro territorio a favore di Firenze".

Il documento è stato sottoscritto anche da C.P.A.T.A., Compagnia di Calci, Associazione Ponte di Mezzo, Madre Terra Nostra e Orgoglio Partite IVA.

Michele Bufalino
© Riproduzione riservata


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