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Attualità martedì 05 aprile 2022 ore 09:45

In Comune torna esposta la bandiera Saharawi

La bandiera Saharawi di nuovo esposta in municipio

Tolta dalla precedente amministrazione, è stata di nuovo esposta dal sindaco Michelangelo Betti, alla presenza di Kheira Boulahid Bad



CASCINA — In questi giorni la battaglia per l'indipendenza del popolo Saharawi ha dovuto incassare una brutta notizia - la Spagna si è detta favorevole all'autonomia proposta dal Marocco e contro un referendum per l'indipendenza - ma ha ritrovato il sostegno del Comune di Cascina: la bandiera della Repubblica Araba Democratica Saharawi torna esposta a Palazzo Comunale. 

L’amministrazione cascinese ha voluto rinnovare l’amicizia tra il Comune e il popolo Saharawi ospitando, nella sala del consiglio comunale, la Ministra della salute pubblica della Repubblica Saharawi, Kheira Boulahid Bad, e la Rappresentante del Fronte Polisario per l'Italia, Fatima Mahfud

“Ripristiniamo la bandiera del Saharawi – ha sottolineato il sindaco Michelangelo Betti – che era stata tolta dalla precedente amministrazione. Torna così a rinnovarsi l'amicizia tra il Comune di Cascina e il popolo Saharawi che va avanti da oltre 30 anni. Con la conclusione dell'emergenza sanitaria, è giunto il momento di ripartire con rapporti e relazioni stabili. Ringrazio per la presenza l'assessora regionale Alessandra Nardini, Valentina Marras in rappresentanza del Comune di Calci e i volontari dell'Arci 690 Onlus di Cascina”.

“Non è vero che un piccolo Comune non possa parlare di relazioni internazionali – ha detto la ministra Kheira Boulahid Bad –: Cascina può farlo grazie al percorso consolidato con il nostro popolo, con un sostegno, anche politico, che va avanti da anni. L’aspetto sanitario è l’elemento più umanitario: avete ricevuto i nostri bambini, li avete curati e avete sollevato dalla sofferenza molti genitori, dando speranza a tantissime persone attraverso questi gesti. Piccoli ma grandissimi gesti, perché segnano il cuore delle persone. E il piccolo Bachir qui presente ne è un esempio”. 

“Ho vissuto intensamente il dibattito politico che c’è stato in questi anni – ha aggiunto Fatima Mahfud –: non tutti i mali vengono per nuocere, ci ha permesso di uscire da una zona di comfort e rinnovare le nostre forme di lotta. Per noi rimettere la bandiera dentro il Municipio ha un valore altamente simbolico e significativo. Da 46 anni chiediamo l’autodeterminazione del popolo Saharawi e mandiamo oggi un messaggio a chi non ha compreso tutto questo”. 

Per Arci 690 ha preso la parola Ahmed Salama. “Riappropriarci della sala del consiglio e rivedere il simbolo del gemellaggio – ha detto – rappresenta il primo passo per rivedere i bambini saharawi, i piccoli ambasciatori di pace, ricevuti nella sala del consiglio comunale e non solo all’interno del Municipio. Dopo due anni di pandemia, questo gesto ha una valenza politica e simbolica molto importante per noi e dà continuità al patto di amicizia”.

In chiusura è intervenuta anche l’assessora regionale Alessandra Nardini, con delega alle relazioni internazionali. “Ringrazio la Ministra e la Rappresentante del Fronte Polisario per la loro presenza: la Toscana è sempre stata in prima linea nell’accoglienza del popolo Saharawi e Bachir ne è un esempio. La storia di questo popolo è una storia di lotta pacifica per veder riconosciuti i propri diritti. Voglio ringraziare l’amministrazione comunale per questa giornata: nonostante non sempre le istituzioni siano state così sensibili su questa tematica, Cascina con i suoi cittadini e le sue associazioni non si è fermata e non ha tradito la sua storia di comunità che non cancella certi valori”.

Infine Arci 690 ha ringraziato Valentina Marras (consigliera comunale in rappresentanza di Calci) e le amministrazioni di Bientina, Calcinaia e Vicopisano che, seppur impossibilitate a intervenire, non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno alla causa saharawi. Il piccolo Bachir, che da anni vive con una famiglia cascinese per essere curato, ha fatto emozionare tutti i presenti recitando la poesia Promemoria di Gianni Rodari.


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