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Attualità martedì 27 maggio 2025 ore 14:00
Per la festa dei patroni, un benvenuto a Cannistrà

L’arcivescovo di Pisa è stato invitato dall’amministrazione comunale nella sala del consiglio comunale e omaggiato con alcuni libri
CASCINA — Un saluto istituzionale nel giorno in cui Cascina festeggia i santi patroni Innocenzo e Fiorentino. L’arcivescovo di Pisa, Saverio Cannistrà, è stato invitato dall’amministrazione comunale per un benvenuto nella sala del consiglio comunale ed omaggiato con alcuni libri sulla storia di Cascina. “Da sempre Cascina è stata una vertebra nella spina dorsale della Toscana – ha detto il sindaco Michelangelo Betti –, punto di collegamento fondamentale tra la costa e l’entroterra a fianco della via principale di comunicazione rappresentata dal fiume Arno. Non è un caso che molte delle 27 chiese cascinesi siano vicine al fiume”.
Il sindaco ha parlato poi anche dell’evoluzione economica di Cascina, passata da essere una realtà contadini a una delle eccellenze di lavorazione del legno. “Oggi non si fanno quasi più mobili, ma sono nate importanti aziende che lavorano su innovazione e ricerca per l’arredo nautico di alta fascia e mobili di pregio. C'è il Polo Tecnologico, con oltre 60 aziende e 600 addetti che lavorano nel settore della ricerca. Per non parlare del progetto Virgo, che insieme ad altri istituti di ricerca impiega circa 300 ricercatori. Il nostro è dunque un territorio che sa guardare al futuro”.
E, per finire, il sindaco ha illustrato all’arcivescovo Cannistrà la composizione della popolazione residente. “Cascina - ha sottolineato - è un comune attrattivo e da 12 anni superiamo 45mila abitanti: da sempre siamo il secondo comune della provincia di Pisa per numero di residenti. Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito all’arrivo di 15mila nuovi abitanti a fronte di 13mila persone che sono andate andata via: un terzo della popolazione è dunque cambiata e i giovani sono un’ampia parte di essa. Quasi il 9% della cittadinanza, per un totale di circa 4mila persone, è rappresentata da stranieri: solo nel 2024 abbiamo concesso la cittadinanza italiana a 168 cittadini, arrivando a oltre 1100 nuovi italiani negli ultimi dieci anni. Sono rappresentate ben 108 nazionalità e questa è una comunità che cambia velocemente, che ha bisogno di attenzione e impegno. Le associazioni e le parrocchie rappresentano le fondamenta della nostra cita”.
Così l’arcivescovo Saverio Cannistrà ha raccontato la sua visione, quella di una Chiesa capace di stare su un territorio. "Quindi - ha specificato Cannistrà - siamo chiamati a conoscere il territorio e anche a farci carico di tutto ciò che fa parte della vita di questo popolo: le gioie, i dolori, le speranze, da vedersi tutto in una prospettiva di fede, di speranza, di verità. Qui si vede anche una storia che evolve e che obbliga anche noi, come Chiesa, a evolvere, a crescere. Il sindaco ricordava che a Cascina ci sono 27 chiese: pensiamo a cosa potevano dire 27 chiese 5 secoli fa, 50 anni fa e cosa vogliono dire oggi. Questa è una grande sfida che abbiamo da affrontare come Chiesa e penso che la potremo affrontare soltanto in un dialogo costante e amichevole, veramente collaborativo con voi che siete rappresentanti di questo popolo. Vi ringrazio veramente per questo invito e spero che questo sia l’inizio di un cammino da percorrere insieme”.
E don Paolo Paoletti ha concluso puntando sul valore del servizio. "La collaborazione con il Comune - ha aggiunto - ha portato a rispondere anche a tante richieste di bisogno sul fronte della vera integrazione che ci vede tutti partecipi perché nessuno può dire io non posso fare nulla: dare educazione al bambino, all’accompagnamento delle donne, a far sì che si collochino in un cammino scolastico, che ci sia la casa, che ci sia una vita dignitosa, che ci sia l’assicurazione di un lavoro sicuro. Credo che queste siano le grandi sfide che abbiamo davanti perché non ci sia il noi e il voi, ma ci sia un solo noi”.
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