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Politica mercoledì 03 luglio 2019 ore 13:11

Meno risorse ai Comuni nati da fusione, l'appello

Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana

L'appello dei sindaci toscani preoccupati, dopo l'incontro nella sede di Anci Toscana: "Si rischia di rompere il patto di fiducia con lo Stato"



FIRENZE — Il governo ha stanziato meno risorse per i Comuni nati da fusione e dai sindaci toscani parte un appello.

“Questa decisione rischia di rompere il patto di fiducia tra lo Stato e i sindaci. Aver saputo solo ora che non avremo tutte le risorse previste e già messe in bilancio è gravissimo: potrebbe mandare in disavanzo di amministrazione i nostri Comuni, oltre a mettere in discussione progetti già finanziati per i territori e le comunità. Per questo chiediamo che il finanziamento stanziato dal governo sia reintegrato, per coprire l’intero fabbisogno reale”.

Sono decisi e molto preoccupati i sindaci dei Comuni toscani nati da fusione, che si sono incontrati stamani nella sede fiorentina dell’Anci, come si legge in una nota diffusa dalla stessa Anci Toscana.

Come spiega il coordinatore di settore Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, “la Toscana rischia di perdere circa 4 milioni di euro per i 14 Comuni nati da fusione, dove i cittadini hanno scelto di dar vita ad un ente unico per poter godere dei vantaggi previsti. La decisione del governo di non ampliare l'ammontare di risorse stanziate, a fronte della nascita di nuovi Comuni fusi, è veramente insostenibile. Anche perché comunicata a pochi giorni dalla scadenza per l’equilibrio di bilancio, con impegni già presi”.

Su questo tema il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni ha inviato una lettera a tutti parlamentari toscani, ed anche Anci a livello nazionale si è espressa chiedendo sia l’integrazione del fondo, che risulta carente di circa 25 milioni, sia “che venga portato a compimento il percorso di approvazione delle nuove norme in materia di gestione associata, peraltro già condiviso nel tavolo presieduto dal sottosegretario all’Interno Candiani”.

“Siamo veramente preoccupati – conclude Ignesti – e contiamo che il governo ascolti l’appello dei sindaci, da sempre il baluardo e il garante dello Stato nei nostri territori. Non farlo metterebbe a repentaglio il nostro mutuo rapporto di fiducia e di rispetto”.


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