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Attualità mercoledì 08 giugno 2022 ore 16:00

Un palasport firmato Del Seppia

Il nuovo palasport di Guastalla (foto: Nicola Ughi)

Taglio del nastro per il alazzetto dello Sport “Pala Chiarelli Donati”, progettato dall'architetto pisano Massimo Del Seppia



GUASTALLA (REGGIO EMILIA) — C'è la mano e l'ingegno dell'architetto pisano Massimo Del Seppia dietro al progetto del palazzetto dello sport di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, inaugurato nei giorni scorsi dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dalla sindaca Camilla Verona con la giunta comunale, dal Sottosegretario del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Valentina Vezzali e da tutte le autorità civili e religiose del territorio.

L'interno del palasport (foto: Fausto Franzosi)

Grande la soddisfazione per Del Seppia, che è presidente di LP, il laboratorio permanente per la città di Pisa (l’associazione ideatrice e curatrice delle quattro Biennali di Architettura di Pisa) nonché uno dei progettisti del Polo integrato per la salute, il complesso socio-sanitario polifunzionale inaugurato recentemente nel Comune di San Giuliano Terme.

Per il "Pala Chiarelli Donati" l'amministrazione comunale di Guastalla ha investito circa 4 milioni di euro, con l'obiettivo di avere una struttura polifunzionale, al servizio anche dei comuni limitrofi, sensibile all’ambiente e ai temi della sostenibilità, all’uso delle fonti rinnovabili e all’accessibilità.

Il palasport illuminato (foto: Fausto Franzosi)

"Aspetti centrali e priorità dell’architetto Del Seppia - è stato sottolineato - che fin dal giorno in cui si è aggiudicato il concorso di progettazione ha lavorato incessantemente per realizzare una struttura bella, sicura, antisismica, funzionale, priva di barriere architettoniche e a disposizione di circa 2000 studenti, delle società sportive e capace di ospitare fin da subito eventi musicali, culturali, conferenze e assemblee grazie alla scelta del bando unico per la costruzione e per la gestione".

Massimo Del Seppia (foto: Nicola Ughi)

“Il progettista non è una sola persona ma un team con una struttura orizzontale - ha commentato Massimo Del Seppia, a Guastalla con il gruppo di progetto -. Voglio infatti condividere l’onore di questa inaugurazione con l’Ing. Giampaolo Munafò, responsabile della progettazione impiantistica, l’ing. Fabrizio Ristori, progettista strutturale, l’arch. Luigi Pierotti e tutto il gruppo di architetti e ingegneri che hanno collaborato a questa opera dal 2008 ad oggi e hanno dato sostanza alla composizione di questo palazzetto. Abbiamo lavorato tutti insieme grazie ad un continuo interscambio di idee e confronti, per perseguire cinque obiettivi fondamentali che ci eravamo prefissi: sicurezza, sostenibilità, polivalenza, manutenibilità e bellezza". 

"Sull’ultimo aspetto non sta a me giudicare - ha aggiunto l'architetto pisano - ma sulla sicurezza posso dire che l’ing. Ristori ha dato il meglio della sua esperienza. La struttura è solidamente in acciaio. Per la sostenibilità, l’ing. Munafò, in parallelo con l’ufficio tecnico comunale e i gestori, è riuscito a darci un edificio che consumerà pochissimo, è molto vicino allo zero. Faccio i complimenti al sindaco e alla giunta degli assessori per aver costruito un bando che avesse subito il gestore e insieme a lui abbiamo costruito tutti quegli accorgimenti che nel tempo potessero garantire una maggiore manutenibilità, un minore consumo energetico e una sostenibilità nel senso più ampio del termine, creando un vero modello di sviluppo sostenibile che potremmo definire il “modello Guastalla”. L’arch. Cinzia Araldi ci ha dato preziose indicazioni sui percorsi tattili e inclusivi per ipovedenti e persone con altre disabilità"

"L’architettura ha fatto un passo di fianco e si è messa al servizio della intera comunità - ha concluso Del Seppia - perché la struttura sia davvero fruibile da tutti. Penso che l’architettura non debba solo essere un’opera bella o materia di architetti, l’architettura deve essere soprattutto un servizio, capace di dare edifici che abbiano valori condivisi, strutture che funzionano bene”.


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