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Politica martedì 29 gennaio 2019 ore 10:38

Il Pd pisano dice no al Cpr a Coltano

L’Unione Comunale ribatte alla posizione della sindaca di Cascina e segretaria della Lega Susanna Ceccardi: “Il sistema dei rimpatri non funziona”



PISA — “Il sistema dei rimpatri non funziona e con la riforma Salvini sarà ancora peggio perché nei Cpr ci finiranno quei richiedenti asilo che non hanno il passaporto (praticamente tutti) e per i quali non si possono sapere né le generalità corrette né la nazionalità”. Così il segretario dell’Unione Comunale Pd Pisa, Biagio Depresbiteris, ribatte alle parole della sindaca di Cascina e segretaria regionale della Lega, Susanna Ceccardi, che si è detta favorevole all’ipotesi di trasformare la vecchia caserma di proprietà del Demanio in via Cappellani a Coltano nel Centro toscano per il Rimpatrio di clandestini.

Ipotesi, fra l’altro, che suona come un triste déjà vu, dato che già nel 2011 il governo Berlusconi propose proprio Coltano come luogo in cui realizzare una delle possibili tendopoli per ospitare i profughi libici che a quel tempo sbarcavano a grandi ondate a Lampedusa. Un’ipotesi che il Pd osteggia oggi come allora, non solo perché la struttura è inadatta, ma soprattutto perché il meccanismo dei rimpatri non è la carta su cui puntare per gestire il fenomeno dell’immigrazione: “L’inghippo nel sistema dei rimpatri – spiegano dal Pd pisano – è che per i richiedenti asilo non si può far capo alle loro autorità consolari perché è vietato dalla convenzione di Ginevra. Conseguenza? Che dopo 180 giorni di trattenimento, queste persone non saranno ancora state rimpatriate e quindi resteranno irregolari (per la maggior parte dei casi) sul territorio, anche del comune di Cascina. Un risultato – chiosano i democratici – che non può che stupire, visto che a volerlo sembra essere proprio quella rappresentanza politica, la Lega, che ha fatto della lotta alla clandestinità una bandiera elettorale”.

Dura anche la presa di posizione della consigliera regionale Alessandra Nardini:"La politica dei rimpatri indiscriminati, la grande promessa di Salvini, è prima di tutto inumana, sbagliata, contraria al diritto internazionale. Va aggiunto che non è neppure il metodo più efficace, né quello più veloce e tantomeno quello più economico per gestire il fenomeno, il che non compenserebbe comunque il fatto di riportare degli esseri umani verso persecuzioni, violenze e morte. Insomma, è una colossale e cinica menzogna. Questo vale ancora di più dopo il Decreto Sicurezza. Ad essere destinati ai cosiddetti Cpr saranno infatti, prevalentemente, i richiedenti asilo senza passaporto, per i quali valgono convenzioni internazionali che ne complicano molto la situazione. Dopo sei mesi queste persone entreranno in una paradossale situazione di irregolarità legale. Dunque di cosa stiamo parlando a proposito della ennesima proposta di un Cpr a Coltano, sulla quale Ceccardi e Conti si sperticano tanto a compiacere il loro capo, Salvini? Parliamo di un luogo, ad oggi fatiscente, su cui verrebbe fatto un grosso investimento di soldi pubblici per trasformarlo in un parcheggio di persone escluse da seri percorsi di inclusione, ferme lì in attesa di diventare irregolari e, prevedibilmente, darsi poi alla clandestinità. È questa la bacchetta magica promessa dalla Lega pisana per risolvere il nodo immigrazione? Questo vuol dire fare gli interessi del territorio? Complimenti! Ma voi rispondete al bene dei cittadini che vi hanno eletto o ai bisogni di Capitan Salvini? Perché, ve lo dico, non coincidono affatto! Già nel 2011 ci opponemmo a questa ipotesi e ne evitammo la realizzazione e oggi, con coerenza, ribadiamo il nostro no ai Cpr e all'idea di aprirne uno a Coltano, perché siamo per un'integrazione programmata, vera e diffusa e non per creare nuovi templi di emarginazione sul territorio. Se Salvini non sa gestire le conseguenze impreviste del suo Scellerato Decreto non deve essere Pisa a pagarne le consegueze. Ceccardi e Conti, state svendendo Pisa sull'altare dell'incompetenza del Ministro dell'Interno, questa è la verita!"

“Leggo sulla stampa che, come fece Berlusconi nel 2011, Salvini ripropone l'ipotesi di costruire un Cpr a Coltano. La mia domanda è semplice: è questo lo strumento giusto da utilizzare o è il solito spot usato per farsi pubblicità sulla pelle della nostra città? A guardare quello che sta accadendo direi senza dubbio la seconda. Come col (finto) decreto sicurezza l’unico risultato che si rischia di ottenere è quello di ritrovarsi con centinaia di persone, una volta scaduti i termini di permanenza nel Cpr, che si riverseranno sul nostro territorio senza sapere cosa fare e dove andare.

E’ questo il modello che ha in testa Salvini? E’ così che si garantisce dignità alle persone e sicurezza ai cittadini? La realtà è che avevano promesso mezzo milione di rimpatri ma nei primi mesi del governo Lega-M5S il numero è stato nettamente inferiore a quanto fatto l’anno precedente, in un periodo analogo dal ministro Minniti. E Salvini non ha stipulato alcun nuovo accordo coi paesi d’origine dei migranti stessi. E dopo i roboanti annunci sulle forze dell’ordine puntualmente disattesi (dove sono gli aumenti promessi negli organici?), ora la realtà rischia di presentare di nuovo il conto: scaricare sul nostro territorio il peso dei loro spot senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze e senza alcun tangibile beneficio per nessuno è semplicemente da irresponsabili. Ed è inaccettabile che su tutto questo, a oggi, il territorio non sia stato minimamente coinvolto. Non so se il sindaco di Pisa sia disposto, anche stavolta, a subire passivamente i diktat che arrivano dai suoi capi politici, ma per quel che mi riguarda presenterò una interrogazione al presidente della giunta regionale per sapere se e come il ministero ha coinvolto l'ente e comunicato eventuali decisioni che, per la loro delicatezza e le loro ripercussioni sulla comunità, non possono essere relegate semplicemnte a un annuncio spot”. Così il consigliere regionale Antonio Mazzeo.


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