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Spettacoli domenica 04 ottobre 2015 ore 08:20

La fine di "Una gigantesca follia"

Il ciclo dei Dialoghi del Don Giovanni Festival giunge al suo ultimo appuntamento. protagonisti Maria Antonella Galanti e Alfonso Maurizio Iacono



PISA — Il ciclo dei Dialoghi del Don Giovanni Festival "Una gigantesca follia", ideato e organizzato dal Teatro di Pisa e dall'Università di Pisa, giunge al suo ultimo appuntamento.

Martedì 6 ottobre alle 17, nella sala Titta Ruffo del Teatro Verdi, protagonisti Maria Antonella Galanti e Alfonso Maurizio Iacono. I due noti studiosi e docenti converseranno su un tema di indubbio fascino: “Senso di vuoto, desiderio, voracità: Don Giovanni figura della malinconia” .

Maria Antonella Galanti è docente di Pedagogia generale, Prorettore ai rapporti con il territorio dell’Università di Pisa e coordinatrice del Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dello stesso Ateneo. Nel suo ambito di ricerca si occupa di educazione permanente, dei comportamenti disadattivi (compresi quelli legati alla patologia psichica), nonché della conflittualità relazionale e sociale e delle problematiche di genere. Nel territorio toscano coordina e supervisiona dal punto di vista scientifico numerose esperienze di sensibilizzazione e formazione alla cittadinanza attiva in relazione anche alle tematiche della differenza e dell'integrazione. Molte le sue pubblicazioni, di cui l’ultima Smarrimenti del Sé. Educazione e perdita tra normalità e patologia per la Ets.

Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia dal 2003 al 2012, insignito dell’Ordine del Cherubino dal Senato accademico, si è occupato e si occupa dei rapporti tra filosofia e antropologia tra XVIII e XX secolo; si è inoltre interessato di epistemologia, in particolare del problema dell'osservatore, dei concetti di sistema, complessità, autopoiesi, della questione della rappresentazione visiva. Distante dallo storicismo tradizionale, sensibile ai temi della storia come problema filosofico e gnoseologico, negli ultimi tempi si è occupato, da un lato della questione filosofico-politica dell'autonomia nei suoi rapporti con i temi della libertà, della democrazia, dell'apprendimento, dall'altro con il problema della rappresentazione soprattutto da un punto di vista cognitivo. Nel rapporto fra ricerca e insegnamento ha sempre ritenuto centrale il senso della critica e il nesso tra filosofia e critica, non soltanto sul piano etico-politico, ma anche su quello gnoseologico. La sua bibliografia comprende una vastissima serie di pubblicazioni di natura scientifica e culturale, cui si aggiunge la sua attività di giornalista e editorialista.


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