Pd Pisa, congresso sospeso per irregolarità

PISA — Si ferma il congresso del Partito Democratico di Pisa. Dopo settimane di tensioni interne e accuse reciproche, è arrivata la decisione della segreteria regionale di sospendere il percorso congressuale cittadino. Una misura straordinaria che accoglie le richieste avanzate nei giorni scorsi da una parte del partito, guidata da Mario Iannella, e che ora impone un nuovo inizio.

Marco Biondi, candidato alla guida del Pd pisano, rilancia l’importanza della partecipazione e della trasparenza, senza però annullare quanto fatto finora. “L’obiettivo principale è la riconferma del governo della Regione al centrosinistra e riconquistare Pisa. Servono scelte di campo”, ha affermato. “Nel nostro paese e nella nostra città assistiamo a una destra che vuole imporre un modello autoritario e reazionario. Noi invece ci battiamo per un mondo senza conflitti e in difesa della sanità, del lavoro dignitoso e della scuola pubblica”.

La sua candidatura, sostenuta anche da esponenti della sinistra interna, “vuole rappresentare l’inizio di un nuovo percorso per il Pd di Pisa, unitario e forte”. Sulle polemiche interne, Biondi ha precisato, “Le presunte irregolarità riguardano un solo circolo e non possono oscurare il lavoro corretto, trasparente e partecipato svolto in tutti gli altri. I numeri parlano chiaro: l’affluenza è cresciuta del 30% rispetto alle primarie del 2023”. Sulla proposta di azzeramento, l’opinione è netta: “Pur comprendendo lo spirito unitario, non riteniamo giusto mortificare le centinaia di iscritti che hanno già partecipato con entusiasmo e impegno”.

Poi la richiesta di un intervento esterno, “È opportuno che gli organismi regionali e nazionali effettuino tutte le verifiche necessarie, senza ombre e opacità. Serve chiarezza, rigore, imparzialità. Sarebbe utile l’invio immediato di un dirigente regionale super partes”. E infine un appello all’unità: “Chi vincerà dovrà tendere la mano, come fecero Schlein e Bonaccini. Il confronto torni ad essere sulle idee e sui problemi reali dei cittadini. Non possiamo perdere un minuto di più”.

Alle sue parole fanno eco quelle di Mario Iannella, che rivendica la sospensione come un passaggio indispensabile. “Accogliamo con favore la decisione del partito regionale di intervenire. È quello che chiediamo da tempo. Era diventato impossibile continuare a far finta di niente. Dal primo circolo abbiamo segnalato gravi irregolarità. Non abbiamo partecipato, non abbiamo presentato liste, perché non c’erano le condizioni minime di trasparenza e rispetto delle regole”.

Iannella ha chiesto ora regole nuove, uguali per tutti. “La sospensione non è un fatto normale nella vita di un partito, ma il riconoscimento che qualcosa non ha funzionato. Non si può pensare di proseguire come nulla fosse. Servono regole vere, condivise, eque. E un nuovo inizio, senza scorciatoie”. L’apertura al dialogo c’è, ma a precise condizioni. “Siamo disponibili a incontrare Diego Blasi per ragionare insieme su come ripartire, finalmente con serietà”.

Ma prima ancora della politica, secondo Iannella, viene la relazione umana. “Dobbiamo ricostruire rapporti. Ricominciare a parlarci, ad ascoltarci, a rispettarci. Senza fiducia, non si costruisce nulla. Il Pd a Pisa deve tornare credibile. Tornare a parlare ai quartieri dimenticati, ai fragili, alle battaglie giuste”.

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