Attualità venerdì 07 novembre 2025 ore 12:30
5G e IA per il Parco di San Rossore

L’Università di Pisa partner del progetto WatchEDGE, finanziato dal PNRR, per un innovativo sistema di monitoraggio della fauna selvatica.
PISA — Nel Parco di San Rossore la tutela della fauna entra in una nuova fase tecnologica. Grazie al progetto WatchEDGE, finanziato dal programma RESTART del PNRR e coordinato dal Politecnico di Milano, l’Università di Pisa è tra i protagonisti di un’iniziativa che unisce 5G e intelligenza artificiale per il monitoraggio della fauna selvatica.
Il progetto, che coinvolge anche le Università di Milano e di Catania, il consorzio CNIT e le aziende Italtel, Sensor-ID e Nextworks, punta a creare soluzioni avanzate di osservazione e gestione ambientale. Dal 2024, nel cuore della pineta di San Rossore è attiva una rete di sensori intelligenti alimentati da pannelli fotovoltaici. Questi dispositivi, dotati di acceleratori hardware e capaci di elaborare dati in autonomia, costituiscono un “cloud continuum” che unisce comunicazione e calcolo. Le telecamere identificano in tempo reale gli animali ripresi, distinguendo specie come cinghiali, daini e lupi, e tracciano i loro movimenti per garantire equilibrio ecologico e sicurezza.
“In passato gli operatori dovevano recuperare manualmente le immagini registrate dalle videotrappole per analizzarle successivamente – ha spiegato Stefano Giordano, docente di Telecomunicazioni all’Università di Pisa –. Oggi, grazie alla nuova rete, le immagini vengono elaborate direttamente sul campo e solo i dati relativi agli avvistamenti vengono inviati ai database centrali”.
Il sistema permette di prevenire la diffusione di malattie, limitare i danni ambientali e ridurre i rischi di contatto tra fauna e uomo. Oltre ai sensori installati nel Parco, il progetto sperimenta anche radar per lo studio dei movimenti degli animali, droni con telecamere termiche e multispettrali per l’analisi della vegetazione e tecniche di orchestrazione delle risorse di rete.
“Lo sviluppo delle applicazioni di intelligenza artificiale per il monitoraggio ambientale non può prescindere dalla cooperazione con la rete – ha aggiunto Giordano –. Il nostro lavoro si è concentrato sull’integrazione tra rete satellitare, Edge Computing e sistemi a basso consumo, capaci di connettere in modo efficiente le telecamere sul campo. La sfida futura sarà rendere queste funzioni sempre più dinamiche, verso quella che definiamo un’‘intelligenza artificiale completamente liquida’”
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI











