Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:00 METEO:PISA12°14°  QuiNews.net
Qui News pisa, Cronaca, Sport, Notizie Locali pisa
giovedì 02 maggio 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Lewis Hamilton sfreccia con la sua Mercedes davanti all'Empire State Building

Attualità sabato 08 luglio 2023 ore 08:00

Buon vino? E' anche questione di acqua

Una ricerca dell'università di Pisa studia la gestione dello stress idrico e come questo influenzi la qualità delle uve di Sangiovese



PISA — Acqua giusta, al momento giusto. Lo dice una ricerca dell'università di Pisa, pubblicata sulla rivista Frontiers in Plant Science e premiata dalla Società di ortoflorofrutticoltura italiana, che analizza la qualità delle uve di Sangiovese in relazione a siccità e stress idrico.

Secondo lo studio, condotto dal dipartimento di scienze agrarie alimentari e agro-ambientali "La siccità aiuta a migliorare la qualità e il colore delle uve di Sangiovese, ma solo se lo stress idrico è imposto in alcune fasi specifiche della maturazione e secondo precise intensità".  

E' l'ateneo pisano, per mezzo di una nota, ad illustrare quanto emerso dallo studio, con primo autore Giacomo Palai, assegnista di ricerca. "I risultati dello studio - spiega Palai - hanno evidenziato per la prima volta come la combinazione fra intensità e momento di applicazione del deficit idrico influenzi significativamente l’accumulo e il profilo specifico di antociani e flavonoli nelle uve”.

Ed ecco che, in base allo studio, un moderato deficit idrico prima dell’invaiatura (quando l’acino è ancora verde, da Giugno sino a metà Luglio) aumenterebbe la quantità di flavonoidi nell’uva, mentre un severo stress idrico post-invaiatura (da metà Luglio sino alla raccolta) influenza la colorazione degli acini, e quindi del vino, rendendoli più scuri e vicini alle tonalità del blu. “Lo stress idrico come strumento per gestire il contenuto fenolico – prosegue Palai - è molto importante soprattutto per il Sangiovese in Toscana che spesso risulta un po’ troppo scarico, in questo modo invece si ottengono vini con colore e fenoli più importanti, simili agli standard dei vitigni internazionali”.

Lo studio fa parte di una più ampia attività di ricerca condotta al Precision Fruit Growing Lab e al Laboratorio di ricerche viticole ed enologiche, coordinati rispettivamente dai professori Giovanni Caruso e Claudio D’Onofrio. “Negli ultimi anni la viticoltura nazionale sta vivendo un periodo di forte pressione dovuto ai cambiamenti climatici con minori precipitazioni e periodi di siccità più lunghi che mettono a rischio la qualità delle uve soprattutto nelle aree maggiormente vocate – commenta Giovanni Caruso - In questo contesto, lo sviluppo dell’irrigazione di precisione e di specifici protocolli per gestire il deficit idrico sono strumenti essenziali per mantenere e aumentare la qualità delle uve, sfruttando e volgendo in positivo condizioni potenzialmente critiche”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
La manifestazione, in programma da oggi fino al 5 Maggio, culminerà con la fiaccolata verso il chiesino e lo spettacolo pirotecnico
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Edit Permay

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Sport

Attualità

Attualità