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Attualità giovedì 29 maggio 2025 ore 11:30
Codice Rosso, casi in netto aumento

In tre anni a Pisa i procedimenti per reati legati alla violenza sono cresciuti del 53%. La Procura punta su coordinamento e prevenzione
PISA — I numeri parlano chiaro: in tre anni i procedimenti legati al Codice Rosso sono passati da 426 a 654. Un aumento del 53% che la procuratore capo Teresa Angela Camelio ha definito “un segnale della presenza del fenomeno, così come dell'efficienza dei nostri uffici nel perseguirli”.
La conferenza stampa in Procura ha fatto il punto sulla nuova organizzazione voluta dalla stessa Camelio dallo scorso settembre, al suo arrivo a Pisa. La priorità è unire le forze, creare una rete operativa stabile che coinvolge magistrati, polizia, carabinieri, sanitari e associazioni. “Sinergia e coordinamento” sono le parole chiave. A guidare il gruppo speciale della Procura è la sostituto procuratore Miriam Pamela Romano, con quattro magistrati su sette coinvolti a pieno titolo.
Oltre alla gestione dei casi più gravi, cresce l'attenzione ai cosiddetti “reati spia”, segnali meno visibili ma spesso preludio a situazioni più gravi. “È importante classificare bene il rischio – ha spiegato Camelio – in un’ottica predittiva”.
Il lavoro della rete si estende anche alle strutture di accoglienza. “Oggi la Procura porta le donne alle case rifugio. È fondamentale avere informazioni precise anche per favorire un ritorno alla normalità, al lavoro, all’autonomia”.
Non mancano le criticità. Su tutte, la carenza di braccialetti elettronici. “A volte serve attendere anche dieci giorni – ha detto il procuratore capo – e in un caso recente a Castelfranco non è stato possibile utilizzarli”. Il sistema dipende da una gara nazionale annuale e al momento il gestore è Fastweb.
"Un'azione efficace contro la violenza domestica e di genere si fonda imprescindibilmente sul coordinamento tra le diverse istituzioni e realtà coinvolte - hanno dichiarato il questore Raffaele Gargiulo, la sostituto procuratore Miriam Pamela Romano, la procuratore capo Teresa Angela Camelio e il comandante provinciale dei Carabinieri Mauro Izzo -. Questo sinergico operare è fondamentale per garantire la protezione delle vittime, assicurando un percorso di aiuto integrato e senza interruzioni. Allo stesso modo, un solido coordinamento è cruciale per la prevenzione della violenza, permettendo di identificare precocemente i casi a rischio e di intervenire tempestivamente con azioni mirate e condivise. Solo attraverso una strategia unitaria e collaborativa si potrà realmente contrastare questo grave fenomeno e costruire una società più sicura e rispettosa"
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