Politica martedì 30 maggio 2023 ore 16:05
Conti confermato, le reazioni politiche
Festeggia il centrodestra, che proseguirà nell'amministrazione della città con un FdI più forte. Il centrosinistra vuol tutelare il patrimonio di voti
PISA — Da una parte, c'è chi esulta e considera la vittoria come il riconoscimento di un lavoro ben fatto lungo 5 anni. Dall'altra, invece, nonostante la sconfitta, c'è la convinzione di aver dato inizio a qualcosa di nuovo.
Il successo elettorale del sindaco Michele Conti, che al ballottaggio ha avuto la meglio sul candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle Paolo Martinelli, ha due letture principali. Naturalmente, diverse per i due schieramenti in campo.
"Per noi un grande risultato, frutto dell'enorme lavoro svolto dal nuovo Consiglio direttivo, a guida Marcello Lazzeri, insieme a tutti gli altri dirigenti, che si sono davvero superati per riportare in alto il nostro partito - hanno scritto dalla Lega di Pisa - un grazie ai tanti dirigenti e amici dei paesi limitrofi, che si sono impegnati senza sosta, per aiutare il gruppo a vincere. Grazie ad Elena Meini, commissario provinciale e capogruppo in Regione, per il gigantesco lavoro effettuato sin dal primo giorno. Un grazie poi a tutti i nostri splendidi candidati, agli onorevoli Susanna Ceccardi e Manfredi Potenti, che con la loro presenza, non hanno mai fatto mancare il supporto e la carica necessaria".
"A Siena, a Pisa e a Massa è stata una grande vittoria del centrodestra - ha commentato Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia - il nostro partito è stato centrale per raggiungere questo risultato, anche in Toscana, confermando il buon governo di centrodestra nazionale nei territori. Anche nella nostra Regione, il risultato è stato raggiunto grazie alla compattezza. La nostra conferma nei tre Comuni rappresenta un dato politico storico".
Sull'altra sponda della città, un po' di amaro in bocca, ma la soddisfazione di averci provato fino all'ultimo. "Con il Partito Democratico, il centrosinistra e Paolo Martinelli abbiamo giocato fino alla fine - ha detto il segretario provinciale del Pd, Oreste Sabatino - la partita non era facile, lo abbiamo sempre saputo, ma abbiamo dimostrato di saper mobilitare, coinvolgere, ascoltare. Ora il nostro obiettivo è quello di ripartire da un opposizione forte, costruendo un nuovo progetto politico per una Pisa che guarda al futuro".
"L'impegno e la mobilitazione che Paolo Martinelli ha saputo mettere in campo in questi mesi e in queste ultime due settimane rappresentano un patrimonio importante che non deve essere disperso, ma tutto questo non è stato sufficiente a ribaltare il risultato che avevamo registrato già al primo turno - ha aggiunto Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale - un risultato che deve farci riflettere come partito e come coalizione. A tutte e tutti noi, in questo tempo, il compito di preparare un progetto politico con cui immaginare Pisa nei grandi cambiamenti e capace, soprattutto, di tornare finalmente a vincere nel 2028".
Per Alessandra Nardini, assessora regionale Pd, servirà approfondire il percorso di cambiamento interno. "Martinelli ha innescato un entusiasmo e una spinta di partecipazione che non si vedevano da anni: p un patrimonio politico e civico che non va disperso assolutamente - ha spiegato - non possiamo mettere la testa sotto la sabbia: esiste un problema evidente di consenso sui territori, ma non possiamo alterare la realtà con giudizi sommari, affrettati e strumentali, finalizzati a usare questi dati per una battaglia nazionale interna al Pd. Queste elezioni ci chiedono semmai, anche in Toscana, di spingere ancora di più sul cambiamento e il rinnovamento profondo".
Più secco, invece, il segretario toscano di Sinistra Italiana, nonché assessore alle Culture del Comune di Volterra, Dario Danti. "L’esito del voto in Toscana non si presta a strumentalizzazioni e interpretazioni - ha detto - l’astensionismo record è il segnale di una sfiducia profonda nella politica. La vittoria netta delle destre quasi ovunque è la conferma che la sinistra e il centrosinistra non sono visti come alternative credibili".
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