Attualità venerdì 25 aprile 2025 ore 12:39
Conti, “Il 25 Aprile ci parla ancora”

Il sindaco ha ricordato la Liberazione a 80 anni da quel giorno. “Pisa seppe rialzarsi, oggi tocca a noi difendere libertà e democrazia”.
PISA — Ottanta anni dopo il 25 Aprile 1945, la città di Pisa si è riunita per celebrare la Liberazione. Il sindaco Michele Conti ha parlato davanti alla lapide del Comune, ricordando i caduti e il significato di quella data che segna la fine della guerra, la sconfitta del nazifascismo e l’inizio della Repubblica.
“Gesti simbolici come la deposizione delle corone – ha detto – non sono retorica, ma un dovere delle istituzioni. Servono a ricordare le persone, le date, i luoghi. E a trasmettere tutto questo alle nuove generazioni”.
Conti ha richiamato il valore del calendario civile, parallelo a quello religioso, dove il 25 Aprile occupa un posto centrale. “Quel giorno di 80 anni fa contiene i semi di quello che saremmo diventati: uno Stato democratico, dove sono riconosciuti e tutelati i diritti inviolabili dell’uomo”.
Ampio spazio anche alla memoria cittadina. “A Pisa la guerra aveva lasciato distruzione, fame, sfollamenti. Sessantamila abitazioni colpite dai bombardamenti. Manca acqua, luce, gas. I ponti distrutti avevano diviso la città in due”.
Il sindaco ha ricordato la mostra in corso a Palazzo Blu, “Dalla guerra alla Liberazione”, e ha citato la rinascita della città: “I pisani si rimboccarono le maniche. Il 15 Aprile, Titta Ruffo tornò a cantare al Teatro Verdi, segnando la fine del silenzio”.
La cerimonia è stata dedicata a Piero Elert, partigiano e docente all’Università di Pisa, figura emblematica di una generazione che “seppe praticare i principi della democrazia anche dopo la fine del conflitto”.
Conti ha ricordato anche i tanti popoli che oggi “aspettano ancora il loro 25 Aprile” e ha lanciato un monito: “Le guerre non sono finite, le dittature nemmeno. Sta a noi difendere ogni giorno i diritti scritti nella Costituzione”.
Un pensiero è andato a Papa Francesco: “Un uomo che con fede e coraggio ha sempre fatto la sua parte. Un esempio per tutti”.
Infine, il sindaco ha chiuso con le parole del Presidente della Repubblica Mattarella: “Il 25 Aprile è la festa della libertà di tutti. Battersi per un mondo migliore è possibile e giusto. La democrazia è partecipazione al nostro domani”.
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