Letta dà il via alla corsa del centrosinistra

Il segretario nazionale del Pd a Pisanova per incontrare esponenti politici e della società civile che animano Cantiere Aperto e Città delle Idee

PISA — "Io ci metto la faccia" ha assicurato Enrico Letta agli esponenti politici e della società civile che animano la coalizione del centrosinistra pisano, in vista delle elezioni comunali della Primavera 2023. Una sorta di benedizione, quella che ha voluto dare stamani al circolo Arci di Pisanova il segretario nazionale del Partito democratico, per quel "Cantiere Aperto" che oggi vede uniti Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Civica Ecologista, Sinistra Italiana ed Europa Verde-Verdi.

Seduti accanto a Letta gli economisti Andrea Bonaccorsi e Andrea Piccaluga, chiamati alla campagna di ascolto nei quartieri denominata "Città delle idee", a seguire gli esponenti Pd Ylenia Zambito, Oreste Sabatino, Andrea Ferrante, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni. Attorno al tavolo, fra i tanti, anche l'ex sindaco Paolo Fontanelli (Sce) e Irene Galletti (M5s), quest'ultima ancora sul fronte avverso in consiglio regionale.

Al momento di tirare le somme dell'incontro, Letta ha sottolineato la "positività" del percorso finora intrapreso dal centrosinistra pisano, vocato al dialogo e all'ascolto. "Abbiamo iniziato col dirci le cose che non vanno ma dobbiamo essere consapevoli che siamo seduti su una montagna di opportunità non sfruttate - ha sottolineato il segretario dem -. Oggi abbiamo deciso una direzione, che non è il leaderismo ma quella che io chiamo intelligenza collettiva, un sistema che ci ha permesso di vincere ovunque nell'ultima tornata di consultazioni locali".

Sulle elezioni di quattro anni fa, che portarono il centrosinistra a perdere Pisa e altre città, per Letta allora "il Pd fece una scelta sbagliata di autosufficienza mentre oggi non impone le sue condizioni, il Partito democratico si presenta come un fratello maggiore con più responsabilità".

Per questo, sulla scelta del candidato sindaco, "io, statene certi, che non imporrò candidature" ha ribadito, auspicando che il nome possa emergere dal confronto all'interno della coalizione e con i cittadini.

Letta ha poi parlato della necessità "ripartire da zero" e dalle periferie "che ci rifiutarono alle passate elezioni", ascoltando e coinvolgendo il più possibile tutti gli attori della città, "compresi gli studenti fuori sede, anche se non votano". E per la campagna di ascolto ha chiesto che "profondità" sia la parola chiave, suggerendo "Nautilus" come nome "più provocatorio" rispetto a Cantiere Aperto o Città delle Idee, "che oggi dicono poco". Infine, "è una eventualità da tenere in considerazione" la concreta possibilità che le comunali pisane si sovrappongano alle elezioni nazionali.

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