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Attualità mercoledì 08 giugno 2022 ore 09:10

"Per Coltano sia rispettata la pianificazione"

La villa Medicea di Coltano

Lo chiede il Comitato per la difesa di Coltano, in vista della riunione del tavolo interistituzionale che deciderà come e dove fare la base militare



PISA — E' prevista oggi, mercoledì 8 Giugno, la prima riunione del tavolo interistituzionale per ridefinire il progetto di una base militare a Pisa, inizialmente pensata a Coltano, da destinare ai carabinieri del Gruppo di Intervento Speciale (Gis), al 1° Reggimento Paracadutisti Tuscania e al Centro Cinofili dell'Arma.

Il Movimento NoBase, né a Coltano né altrove ha già annunciato un presidio sotto palazzo Gambacorti, dove alle 15 è previsto l'incontro fra i rappresentanti di Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana, Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Ministero della Difesa e Arma dei Carabinieri. E in piazza XX Settembre ci sarà anche il Comitato per la difesa di Coltano, contrario a qualsiasi insediamento militare nel borgo, che ha ricevuto il sostegno del Cantiere Aperto del centrosinistra (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Civica Ecologista, Sinistra italiana, Europa Verde - Verdi).

Comune di Pisa e Regione Toscana, lo ricordiamo, dopo aver chiesto e ottenuto la revisione del progetto, hanno ipotizzato uno "spacchettamento" delle infrastrutture da realizzare - sia militari sia civili - con la possibilità di una "rigenerazione urbana" per Coltano.

Ma proprio a Coltano si sta assistendo alla formazione di due fronti: da una parte la Proloco di Coltano guarda con interesse il progetto dei carabinieri, pensando che possa portare alla riqualificazione del borgo; dall'altra il neonato Comitato per la difesa di Coltano (Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli), che come detto è contrario a qualsiasi insediamento all'interno del Parco e chiede che gli immobili storici del borgo siano riqualificati con funzioni totalmente pubbliche.

In particolare, il Comitato chiede che il tavolo interistituzionale "rispetti la pianificazione vigente e avvii subito una ricognizione delle strutture militari esistenti"."Non è il libro dei sogni, è il piano del Parco Msrm e il piano di gestione della tenuta di Tombolo e Coltano, approvato anche dalla Regione Toscana" hanno sottolineato dal Comitato, ricordando che per la Villa Medicea il piano parla di un Centro del Parco con destinazione a Centro Visite, accoglienza visitatori, sala mostre e convegni, per le Stalle “del Buontalenti” si era pensato ad un polo museale della civiltà contadina, con oggetti e documenti della civiltà agraria, per la Scuola Diaz la destinazione è a centro ricettivo e foresteria per scolaresche, mentre la Stazione Marconi dovrebbe trasformarsi in polo museale didattico scientifico per ricerca e sperimentazione connesse alle attività di radiotelecomunicazioni.

"Come ha documentato anche la Città ecologica - hanno ricordato dal Comitato -, non c’è da inventare nulla e non c’è da rigenerare nulla. C’è solo da prendere atto che gli edifici monumentali di Coltano hanno una destinazione culturale-museale e possono essere restaurati esclusivamente a quei fini. Su di essi, inoltre, grazie alla legge 1089 e all’articolo 21 del Codice dei Beni culturali, pendono anche severi vincoli di tipo monumentale, posti dalla Soprintendenza".

Per il Comitato per la difesa di Coltano "è dunque impensabile conciliare questa normativa con una destinazione a fini militari, come ha sostenuto di recente lo stesso presidente del Parco Lorenzo Bani, mentre non si riesce a comprendere la pervicace volontà di includere un’area agricola e un borgo storico dall’importanza artistica e scientifica in un progetto di militarizzazione, che stravolgerebbe la struttura e la destinazione naturale di questi edifici. Destano stupore e preoccupazione le prese di posizione della Proloco, che, schierandosi per destinare all’Arma dei Carabinieri il borgo, ne decreterebbe in realtà la fine".

Il Comitato, infine, chiede "che venga immediatamente avviata e resa pubblica una attenta ricognizione delle basi militari già esistenti, in modo da determinare con esattezza la loro effettiva utilizzazione e da censire gli spazi vuoti, anche quelli abitativi".

Il Cantiere Aperto del centrosinistra ha quindi rinnovato "il proprio convinto sostegno al Comitato per la difesa di Coltano" in vista del presidio di oggi, ribadendo la posizione di "un No forte e unitario alla possibilità che la base militare o anche una sua porzione, a seguito del cosiddetto “spacchettamento”, possa venire collocata nel Borgo di Coltano e nell’intero perimetro del Parco".

"Insieme al Comitato per la difesa di Coltano - hanno aggiunto dal Cantiere Aperto del centrosinistra - sosteniamo con forza che la villa Medicea, le Stalle del Buontalenti, la Stazione Marconi e la scuola Diaz, dovranno essere recuperati con l’esclusivo fine della pubblica fruizione valorizzando il Parco e rispettandone l’originaria vocazione. Lo ribadiamo in modo fermo e inequivocabile: il recupero del Borgo di Coltano ed il restauro conservativo degli edifici storici già esistenti dovrà essere realizzato nel rispetto della normativa prevista dal Parco solo per le finalità e le funzioni ivi previste e nella direzione di progetti finalizzati alla green economy".

"Pertanto - hanno concluso da Pd, M5s, Sce, Si, Ev-Verdi -, siamo contrari anche alla semplice collocazione all’interno del Borgo delle abitazioni dei militari che immaginiamo, anche in riferimento al delicato compito che gli viene affidato, abbiano necessità di una privacy e una protezione che non sono compatibili con un luogo che tutti noi vogliamo aperto ai cittadini. Come più volte affermato non abbiamo una posizione pregiudiziale verso le esigenze logistiche dell’arma che dovranno tuttavia trovare un’adeguata risposta solo grazie ad un’analisi approfondita delle moltissime aree ed importanti volumi che oggi risultano sottoutilizzati o addirittura inutilizzati e non sono collocati, lo ripetiamo, nel territorio del Parco. La soluzione dovrà essere individuata grazie alla razionalizzazione, al recupero e al riuso e dovrà rispettare il divieto di violare il territorio del Parco e al contempo essere coerentemente orientata ad evitare il consumo di nuovo suolo anche fuori dal Parco. A questo fine, appare evidente che sarà necessario anche un concreto ridimensionamento del progetto. Il futuro di Coltano è tutto da scrivere e noi del Cantiere Aperto lo scriveremo insieme al Comitato per la difesa di Coltano e a tutte le associazioni, le forze politiche e i cittadini che hanno realmente a cuore la difesa dell’ambiente e la salvaguardia del territorio".


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