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Attualità giovedì 30 ottobre 2025 ore 11:45

Era genovese la prima donna inventrice d'Italia

Il professor Marco Martinez

Nello studio del professor Martinez anche tante toscane: dal sistema di tiratura dei bozzoli alla tombola per ciechi, passando per il sugo al magro



PISA — Dall'Unità d'Italia alla Seconda guerra mondiale, quasi un secolo di storia e oltre 330mila brevetti depositati. Che il professor Marco Martinez, docente di Storia economica dell'Università di Pisa ha studiato per censire le invenzioni femminili.

Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Business History, ha permesso al professor Martinez di individuare la prima donna in Italia a ottenere un brevetto. Si chiamava Rosa Predavalle, genovese, e fu lei a depositare l'armonitrone, un "pianoforte con sordino" pensato per suonare in modo più controllato.

"Queste donne furono vere e proprie imprenditrici della creatività - ha detto il professor Martinez - capaci di trasformare idee in soluzioni tecniche e di sfidare barriere legali, culturali e sociali. La nostra ricerca mostra come le dinamiche di genere abbiano inciso profondamente nei processi di innovazione e come il legame tra industrializzazione, cultura e diritti sia stato decisivo nel determinare le opportunità delle donne". 

Complessivamente, sono 1.878 brevetti quelli femminili, che pur rappresentando solo lo 0,7% di quelli totali, mostra come le donne contribuirono in modo significativo allo sviluppo tecnologico del Paese. Almeno sino agli anni Venti la crescita dei brevetti femminili fu simile a quella maschile. La battuta d’arresto arrivò solamente con il fascismo, quando la propaganda e le leggi riportarono le donne alla sfera domestica. "Ma le discriminazioni di ieri continuano a lasciare tracce nel presente - ha aggiunto il docente - ancora oggi, in Europa, solo il 16% dei brevetti porta il nome di una donna".

Per quanto riguarda la Toscana, l’archivio dei brevetti mette in luce una sorprendente vivacità inventiva. A Pisa ci fu Rosa Pelucchi, che nel 1869 registrò un sistema di tiratura dei bozzoli, testimonianza della centralità del settore serico nella produzione locale. Nel 1877 Carolina Cappelletto nata Pizzorni del fu Antonio, brevettò un sugo al magro, esempio di innovazione alimentare in un periodo in cui la conservazione dei cibi rappresentava una sfida tecnica importante.

E ancora, nel 1890 Giovanna Bottari ottenne un brevetto per la Soda Champagne, gassosa, registrato come preparato sanitario. A Firenze e nel suo circondario emergono altre figure notevoli: Francesca Cremonesi, che brevettò un cuscinetto a rulli per veicoli ferroviari, e Adelaide Marchi, che ideò invece una tombola per ciechi, un progetto che coniuga ingegno e sensibilità sociale, anticipando un’idea moderna di inclusione. Infine, Lina Spinetti, insieme a Italo Spinetti, registrò un francobollo da lutto e un francobollo per tassa pubblicitaria sulla corrispondenza, mentre Anna Alessandrini brevettò un sistema di materiale didattico per insegnare aritmetica a soggetti con disabilità cognitive.


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