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Attualità venerdì 13 giugno 2025 ore 07:30
Fine vita, la questione tra medicina ed etica
La Fondazione Casa Cardinale Maffi promuove due occasioni per riflettere. Aperto al pubblico il 19 Giugno alle 16,30, all’Auditorium Toniolo.
PISA — Il fine vita è un momento difficile e la morte è forse il vero tabù della nostra cultura contemporanea. A fare paura è senz’altro più il dolore che la morte. È comunque chiaro che la dignità con cui si deve poter affrontare l’ultimo momento non è un fatto secondario. Ci sono i casi limite, e ci sono quelli ordinari che però, nonostante tutto, così ordinari non lo sono mai a causa del trauma che la morte porta con sé, sia per i soggetti direttamente interessati che per le persone care di chi sta per morire.
Alla Maffi il fine vita lo si conosce bene perché la Fondazione si occupa di circa 500 persone fragili: anziani, persone disabili, persone con malattie psichiatriche, e anche persone in stato vegetativo, che quando vengono ricoverate sono letteralmente tra la vita e la morte. Ecco allora che la Fondazione ha pensato di promuovere due incontri per riflettere sul tema, il primo rivolto all’interno e che coinvolge il personale sanitario della fondazione, e il secondo pubblico, aperto alla cittadinanza.
I due eventi si svolgono giovedì 19 giugno, quello pubblico alle ore 16,30 all'auditorium Toniolo, in Piazza Arcivescovado 1 a Pisa. Dopo l’introduzione del Presidente della Maffi, Franco Luigi Falorni, e di Giuseppe Meucci, componente del consiglio di amministrazione della Maffi e del gruppo dei Medici Cattolici, vedrà un dialogo tra Carlo Casalone, accademico della Pontificia Accademia per la Vita e curatore del libro “Piccolo lessico del fine vita” con Riccardo Zucchi, medico e rettore dell’Università di Pisa.
Il momento “interno” è la mattina dello stesso giorno (19 giugno), alle ore 9:,30 presso l’Unità Stati Vegetativi “Aurora” della Maffi, a Cecina. Anche qui interverrà Casalone offrendo spunti di riflessione, e dialogando con i partecipanti, a partire da un libro, Piccolo Lessico del fine-vita dell’Accademia Pontificia della Vita, che ha il pregio di precisare il significato dei termini a partire da una visione personalista che mette al centro la dignità umana e delle singole persone, nella consapevolezza del rischio dell’accanimento terapeutico da un lato e della banalizzazione della morte dall’altro.
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