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Politica martedì 05 novembre 2024 ore 07:00
Gioco d'azzardo, "Spesi quasi 100 milioni di euro"
Martinelli, Lacroce e Gionfriddo chiedono al Comune di attuare il Regolamento per il gioco lecito: "L'amministrazione s'impegni per l'attuazione"
PISA — Ben 400 milioni di euro in soli sei mesi, di cui un quarto soltanto a Pisa. Sono i dati sul gioco d'azzardo citati dai consiglieri di minoranza Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Gionfriddo, che hanno richiesto all'amministrazione comunale di muoversi per contrastare questo fenomeno.
"Dati in aumento, indice di un fenomeno diffuso di disagio e ludopatia e sintomo di povertà crescente - hanno spiegato - un segnale di pericolo preoccupante e non nuovo, lanciato dal consulente della Commissione Antimafia Filippo Torrigiani che, su iniziativa de La Città delle Persone, era stato ascoltato nella commissione sociale nei mesi scorsi, insieme ai referenti della cooperativa sociale Il Cammino, che attraverso i propri sportelli si occupa di prevenzione e contrasto all'azzardo su tutta la provincia, e dal portavoce nazionale della Campagna Mettiamoci in Gioco don Armando Zappolini".
Per questo, i tre hanno depositato da alcuni giorni un ulteriore documento dove richiedono quanto prima una convocazione della commissione sociale del Comune. "Bisogna prendere nuovamente in considerazione lo stato di mancata attuazione del Regolamento sul gioco lecito approvato dalla precedente Giunta di centrosinistra e rimasto nel cassetto - hanno aggiunto - crediamo che dovrebbe essere ripreso e attuato, con eventuali aggiornamenti alla luce di una situazione che, anche nella nostra città, si è aggravata, per diffondere una cultura del gioco consapevole e per difendere migliaia di persone dalle conseguenze psicologiche, economiche e sociali".
"In questo senso, il Comune deve esprimere tutta la propria contrarietà rispetto all'ipotesi, paventata dalla Conferenza Stato-Regioni, e denunciata nei mesi scorsi da Avviso Pubblico, di concedere una percentuale del gettito proveniente dall'azzardo proprio a Regioni ed enti locali - hanno concluso - quest'ultima eventualità inquinerebbe, infatti, i bilanci dei Comuni con fondi provenienti direttamente dal gettito dell'azzardo, sottoponendo a ricatto e rischiando di zittire, così, la resistenza degli stessi enti locali".
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