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Politica martedì 28 giugno 2022 ore 13:00

"Gioco del Ponte da dimenticare, soldi sprecati"

Olivia Picchi

Per Olivia Picchi, consigliera comunale del Pd, "non è stata l'edizione che, dopo due anni di stop, la città si aspettava e che si meritava"



PISA — "Non è stata l'edizione che, dopo due anni di stop, la città si aspettava e che si meritava", queste le parole di Olivia Picchi, consigliera comunale del Pd e membro del Consiglio degli Anziani del Gioco del Ponte, in merito all'ultima edizione della manifestazione storica pisana, sabato sera.

"Raccogliamo i frutti di un'incapacità organizzativa ormai evidente a tutti e delle scelte sbagliate effettuate sui ruoli apicali - attacca Picchi - .Intanto partiamo dalla parola che ha regnato sulla giornata del gioco: disorganizzazione totale. Alle 18.30 (con una partenza prevista per le 19.00) tutti i costumi non erano ancora stati consegnati alle Parti, è stato grazie ai volontari, che a quel punto con la propria macchina si sono recati personalmente al magazzino per recuperare i pezzi mancanti, se si è tamponata la situazione ed evitato che i figuranti sfilassero con mezzo costume".

"Non sono state montate le tende, gira su fb la battuta "per la prima volta Garibaldi ha visto il Gioco" - prosegue la consigliera del Partito democratico -, prendiamone dunque il lato ironico. I semafori accesi e non coperti, le tribune assegnate alle Magistrature non completate fino alla sera prima. Eppure di tempo ce ne è stato per organizzare il tutto. La sfilata storica è poi un misto di approssimazione e superficialità. Evidenti le sbavature in molti figuranti che si sono trovati a sfilare senza calze o senza scarpe adeguate, tamburi rotti, spade mancanti. I nuovi targoni e i nuovi tamburi, tanto sbandierati dall'assessore, non sono arrivati, per cui si è utilizzato quelli vecchi. Ma la chicca migliore sono i nuovi costumi, fiumi di parole sull'investimento fatto per arrivare a veder sfilare costumi che nulla hanno a che vedere con la storia di Pisa, con la storia del Gioco e dei materiali da utilizzare".

Tirando le somme, per Picchi si è trattato di "Uno spreco di soldi inutile e dannoso"

"Non capisco se fatto con consapevolezza o è figlio della superficialità con cui si gestiscono tutte le partite - commenta in proposito -. In una città come Pisa, di fronte ad un investimento importante quanto necessario, sarebbe stato sufficiente e semplice interessare storici e tecnici veri che avrebbero potuto indirizzare l'amministrazione sulle scelte da operare. Si è preferito invece affidarsi a chi ha gran passione ma poca competenza (ad ognuno il suo lavoro) perché si persegue sempre la strada più facile, pensando che Pisa sia una città ignorante che non conosce la sua storia, e che si lascia abbindolare da qualche piuma e dai fiumi di parole scritte sui giornali. Ma la gestione fallimentare del gioco da parte di Conti e Bedini parte da lontano e alla fine tutti i nodi vengono al pettine".

"I problemi - osserva Picchi in conclusione - sono iniziati con l'ex amico del Sindaco Franceschi, poi sostituito a pochi mesi dalla nomina. Fin da subito ho denunciato quanto le figure apicali, scelte da Conti, per la parte di Mezzogiorno fossero inadeguate. In questi tre anni, con la complicità dell'ex Cancelliere, si è voluto assistere inermi allo smembramento di una Parte. Quanto accaduto quest'anno, e non sto giustificando la scelta fatta dal Sant'Antonio, ne è stata solo la manifestazione più palese. Anche le Magistrature di Mezzogiorno a più riprese hanno denunciato la situazione al Sindaco e a tutto il Consiglio degli Anziani, ma anziché pensare al bene del Gioco e della città, si è voluto mantenere scelte che premiavano l'appartenenza politica anziché la competenza e la capacità di gestire e fare squadra. Oppure, si è così deboli politicamente che non si è in grado di andare ad incidere su un difficile equilibrio fra Lega e Fdi. Il fatto che non si sia ancora provveduto a sostituire Ardito e sia l'ufficio a farne le veci è l'ennesima conferma di uno stato confusionale misto al disinteresse per il funzionamento e alla tutela delle parti. Se si pensa che i ruoli siano solo caselle con un nome il gioco non ha molta prospettiva. Ora occorre urgentemente dare un nuovo comando a Mezzogiorno, ripristinare le figure mancanti a partire dal Cancelliere, prendere in mano la situazione e ristabilire il giusto clima all'interno e fra le parti. E' dalla solidità di entrambe le parti che passa la vita futura del gioco, questo occorre fare con urgenza, se vogliamo garantire un futuro lungo e prospero al Gioco del Ponte".


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