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Attualità venerdì 11 febbraio 2022 ore 08:00

Il Giorno del Ricordo nel nome di Norma Cossetto

La rotatoria intitolata a Norma Cossetto

La rotonda tra via Maccatella e via di Cisanello intitolata alla studentessa che fu torturata, seviziata e gettata, forse ancora viva, in una foiba



PISA — Nel Giorno del Ricordo, istituito per non dimenticare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati, l'amministrazione comunale ha proceduto con l'intitolazione a Norma Cossetto, vittima e simbolo di quella tragedia, della rotatoria tra via Maccatella e via di Cisanello.

"Una giovane studentessa che abitava in quel difficile confine orientale - ha ricordato il sindaco Michele Conti in consiglio comunale - che fu catturata, seviziata e torturata per poi essere gettata, probabilmente ancora viva, nel buio profondo di una foiba insieme ad altri civili che niente avevano a che fare con il conflitto, tragica sorte che fu comune ad altri migliaia di nostri connazionali. Una figura alla quale il presidente della Repubblica Ciampi ha conferito nel 2005 la medaglia d’oro al valore civile"

"Mi piace anche ricordare che nel ’49 un deputato del Pci, Concetto Marchesi - ha aggiunto il primo cittadino -, volle che l’università di Padova, dove la ragazza studiava, conferisse a Norma Cossetto, la laurea honoris causa in lettere. Uno spazio cittadino a Norma Cossetto significa che anche a Pisa se ne onora la memoria e verranno ricordate, insieme a lei, tutte le donne che hanno dovuto subire violenze, torture e sofferenze di ogni tipo in quegli anni terribili. Chi non ricorda non ha futuro e l’impegno delle istituzioni dev’essere pieno e non formale, per costruire una memoria condivisa e una coscienza civile in ogni cittadino, precondizioni per un mondo di pace e di democrazia".

"È bello quando i simboli diventano “tangibili” - così da Fratelli d'Italia, partito che da anni chiedeva di ricordare Cossetto anche a Pisa - per poter ancor meglio rendere merito alla verità storica, che non deve distinguere tra morti di serie A e di serie B, o tra carnefici da condannare e carnefici da esaltare. Quell’approccio, negazionista a fasi alterne e infarcito di ipocrisia, che guarda sempre solo ai vincitori e mai ai vinti, non ci deve appartenere. Anche a Pisa è finalmente finita la stagione dei “due pesi e due misure”, in cui le vittime di certi regimi vanno ricordate e quelle dei regimi comunisti negate".


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