Attualità martedì 26 marzo 2024 ore 20:00
L'Aoup premiata per i trapianti di fegato
Tre riconoscimenti internazionali al congresso mondiale di Seul per l'Unità operativa di Chirurgia epatica e del trapianto del fegato pisana
PISA — Al congresso mondiale della Società internazionale dei chirurghi del fegato svoltosi a Seoul, in Corea del Sud, focalizzato quest’anno sull’impiego della chirurgia mini-invasiva, laparoscopica o robotica in questo settore, l’Unità operativa di Chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’Aoup ha ottenuto ben tre riconoscimenti per le ricerche condotte nell’ambito della donazione a cuore fermo.
I risultati sono stati presentati da Pier Giuseppe Vacca, medico specializzando in chirurgia generale dell’Università di Verona, che sta trascorrendo il suo ultimo anno in Aoup per completare la propria specializzazione nell’ambito del trapianto epatico, della chirurgia epatobiliare, delle macchine da perfusione e della donazione in morte cardiaca.
Il centro di Pisa, leader nell’utilizzo delle macchine da perfusione ex situ, con le quali è possibile mantenere gli organi perfettamente vitali al di fuori del corpo umano in condizioni di ipo o normotermia, ha avviato da alcuni anni un programma di trapianto da donatore a cuore fermo di grande successo.
"I donatori a cuore fermo sono ormai una realtà in molti Paesi europei e negli Stati Uniti, dove costituiscono fino al 40% del totale delle donazioni - ha spiegato il dottor Davide Ghinolfi, direttore facente funzione dell’Unità operativa di Chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’Aoup - la tipicità italiana, che prevede 20 minuti di completo arresto cardiaco prima della dichiarazione di morte, ha per molto tempo limitato l’utilizzo di questi donatori ma, con le nuove tecnologie a disposizione, sono diventati una fondamentale risorsa, in grado di minimizzare i tempi di attesa e moltiplicare le possibilità di cura".
Pier Giuseppe Vacca ha presentato due lavori sulla donazione a cuore fermo, uno focalizzato sui donatori anziani e l’altro sull’utilizzo randomizzato della perfusione normotermica e ipotermica dopo il prelievo per il ricondizionamento dell’organo prima dell’impianto, aggiudicandosi due travel grants e una menzione speciale come Distinguished Oral Presentation Award del congresso.
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