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Politica domenica 19 gennaio 2025 ore 07:00

Leopolda, bufera su manifestazioni di interesse

Question time di Scognamiglio (Pd), "Mancanza trasparenza fin dall'inizio. E ancora oggi nessuno sa ancora l'esito della procedura"



PISA — Sul ‘caso’ Stazione Leopolda - dopo la presa di posizione della lista Diritti in Comune – Rifondazione Comunista -, arriva un question time in consiglio comunale. A presentarlo, rincarando la dose, è la consigliera Pd Maria Antonietta Scognamiglio e la richiesta, al sindaco e alla giunta, è quella di conoscere ufficialmente l’esito della doppia raccolta di manifestazioni di interesse rivolta alle associazioni senza scopo di lucro per la locazione dei due locali presenti nella struttura di piazza Guerrazzi, procedura scaduta lo scorso 21 dicembre. 

Due avvisi “lampo”: “Pubblicati – sottolinea Scognamiglio – il 6 dicembre e il 9 dicembre unicamente sull’albo pretorio della Patrimonio Pisa srl, controllata del Comune di Pisa, senza che gran parte delle associazioni ne fossero a conoscenza e con tempi strettissimi per la presentazione di progetti. Per entrambe il termine previsto per presentare le domande è stato, infatti, il 21 dicembre. Non solo: in contrasto con la normativa sulla trasparenza, non è stato ancora pubblicato l’esito della manifestazione di interesse e quindi non si sa se qualcuno abbia partecipato o meno alla manifestazione di interesse”.

Altra criticità: i criteri con i quali sono state scelte le due tipologie di associazione. Nell’avviso era, infatti, specificato che “l’associazione deve dimostrare un impegno concreto nella promozione e valorizzazione della tradizione e della cultura pisana attraverso attività relative al recupero delle tradizioni storiche, alla collaborazione di manifestazioni esistenti nonché all’organizzazione di nuove iniziative di promozione, incontri e conferenze dedicate alla valorizzazione della storia e delle eccellenze culturali della città di Pisa. E in quella pubblicata il 9 dicembre si richiedeva come criterio che: “L'associazione deve dimostrare un impegno concreto nel settore dell’assistenza socio-sanitaria presentando un progetto che ne permetta il perseguimento anche attraverso l’utilizzo della cucina professionale già installata presso i locali al fine di sviluppare progetti di ‘cucina riabilitativa’ o terapia occupazionale”. Una cucina che, si chiede Maria Antonietta Scognamiglio, non è dato di sapere se sia stata realizzata con tutti i criteri di accessibilità.


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