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Politica martedì 02 febbraio 2021 ore 19:20

Le minoranze abbandonano il consiglio comunale

A scatenare la protesta il no della maggioranza a discutere una mozione sull'antifascismo, nel giorno della laurea hc a Liliana Segre



PISA — Il rifiuto di discutere in via urgente una mozione su "Pisa città dei valori della Resistenza Antifascista e dei Principi della Costituzione Repubblicana", presentata da Matteo Trapani (Pd) e firmata da tutti i consiglieri della minoranza, ha scatenato le proteste delle stesse opposizioni, che hanno abbandonato la seduta consiglio comunale.

La mozione, con la quale si chiedeva anche un impegno per la firma della legge di iniziativa popolare proposta contro la propaganda fascista, era stata presentata in via urgente in considerazione della Giornata della Memoria, svoltasi il 27 Gennaio, e dell'evento che ha visto giusto oggi l'Università di Pisa conferire la laurea honoris causa in Scienze della Pace a Liliana Segre, testimone della Shoah e senatrice a vita. 

Il no della maggioranza di centrodestra, con la sola eccezione di Forza Italia, è stato sull'urgenza della mozione, che ne avrebbe permesso l'immediata discussione. Ma a suscitare l'indignazione dei consiglieri di opposizione sono state soprattutto le motivazioni addotte da Paolo Cognetti (Lega). Il quale ha parlato di "infantilismo politico della sinistra", che a suo dire vuole solo per sé l'antifascismo, e di conseguenza ha invitato a rinviare la discussione perché "non si può banalizzarla con la richiesta di una sola parte politica"

"Se vogliamo fare un discorso unitario - ha aggiunto Cognetti -, come unitario e multiculturale è l'argomento, io chiedo di non votare l'urgenza, ripromettendomi di parlarne il prima possibile ma quando siamo totalmente edotti e totalmente pronti, per non dimenticare e non mortificare altre forze politiche non presenti e non rappresentate in questo consiglio comunale". A tal proposito, ha citato i Repubblicani e i Liberali.

"Gravissimo" e "aberrante" le parole di commento di Trapani, che per primo ha annunciato l'abbandono dell'aula virtuale. A seguire tutti gli altri consiglieri di opposizione.

"Un fatto inaudito - ha commentato Francesco Auletta (Diritti in Comune) - ma simbolicamente ancor più grave nella giornata di oggi in cui l'Università di Pisa ha conferito la laurea magistrale honoris causa a Liliana Segre. Inqualificabile ancora una volta il comportamento del leghista Gennai che in qualità di Presidente del consiglio si è espresso contro l'urgenza della mozione, confermando posizioni ed atteggiamenti già emersi la settimana scorsa quando replicando al Presidente dell'Anpi si lanciava in una inaccettabile e revisionista equiparazione tra estrema destra e estrema sinistra".

A seguire una nota congiunta di Trapani, Auletta, Gabriele Amore (M5s) e Antonio Veronese (Patto civico).

"Abbiamo abbandonato l'aula perché quello che è successo oggi nel massimo consesso cittadino è un affronto verso la città intera e i principi che la hanno sempre contraddistinta e che ci permettono proprio a tutti noi di sedere lì dentro. Il voto contrario è un atto ostile verso la città e verso quello che solo poche ore prima era successo con il conferimento della laurea honoris causa alla Sen. Segre da parte dell'Università di Pisa. Proprio in questo consiglio comunale, aperto dal Presidente con un cenno all'importante riconoscimento dell'Università alla Senatrice, e seguito da una comunicazione di Trapani sull'importanza della firma e della diffusione della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dal sindaco di Stazzema, si è arrivati a un voto senza precedenti

"Nella mozione urgente - hanno ricordato i capogruppo di opposizione - si ribadiva "l'importanza di promuovere iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione affinché sia mantenuta una memoria storica della resistenza e dei valori che la hanno animata, alla necessità della promozione di iniziative per portare all'attenzione il problema dei nuovi fascismi e dell'intolleranza razziale, alla sensibilizzazione della popolazione sul significato dell'iscrizione all'anagrafe antifascista e la conoscenza dei fatti di Stazzema, all'impegno per promuovere la firma della proposta di legge. La maggioranza ha votato ben due volte contro; la prima volta senza intervenire, la seconda volta alludendo al fatto che ci sarebbero altre forze fuori dal consiglio da includere nella discussione e che serviva tempo. La domanda è: serve tempo per dire se siamo d'accordo che quello che è successo durante il fascismo, i morti e le violenze, l'annullamento della dignità e delle libertà che ben sono state ricordate nella giornata della memoria, è una vergogna da non far più ripetere? Il fatto grave è anche il voto contrario del Presidente del Consiglio in assenza del sindaco che invece la mattina aveva elogiato davanti al rettore e alla Segre proprio l'azione del Comune e del consiglio per la memoria. Il problema però sta proprio lì: la memoria non è nulla se non viene coltivata con atti concreti a partire proprio dalle istituzioni che non possono voltarsi dall'altra parte o spendere parole "buone" solo durante le celebrazioni".


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